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22/05/2012 - Circolo degli Artisti - Roma
Report a cura di: Mario Tissi
I Mudhoney sono una delle band di Seattle che maggiormente ha influenzato e favorito l’esplosione globale del movimento grunge agli albori degli anni 90. Nonostante non siano mai riusciti a raggiungere il mainstream centrato da band più blasonate della stessa cricca, bisogna riconoscere loro il merito di aver ottenuto per primi una rilevante popolarità nelle scene indie. Cavalcando quest’onda, gruppi come Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains e Soundgarden diverranno negli anni successivi delle vere e proprie icone del rock contemporaneo. Stasera, i quattro di Seattle, si presentano al Circolo degli artisti di Roma per una serata che vuole evidenziare la sopravvivenza di un movimento dato da molti per spacciato alla morte di Cobain. La band chiamata ad aprire la serata si chiama NON! ed è composta da un duo francese (cantante e chitarrista) che suona con basi di basso e batteria campionate. Onestamente non mi sembra che il pubblico risponda con troppa enfasi alla performance dei francesi, tanto che l’unica reazione che ne scaturisce è qualche debole applauso di cortesia a fine esibizione. Verso delle 10:30 il locale si riempiere all’inverosimile, bissando l’abbondante affluenza di pubblico già registrato qualche mese fa nella stessa location dai Melvins (altri mostri sacri di questo filone musicale). L’ingresso dei Mudhoney è accolto con un tripudio di applausi e di urla che accompagnano la band in maniera trionfale. Il concerto si apre con Poisoned Water Poisons the Mind, Into The Drink e You Got It, tutti pezzi suonati con una grinta ed una determinazione impressionante. Il pubblico sembra divertirsi parecchio soprattutto quando i ritmi dei brani diventano più calzanti e veloci. L’atmosfera creata dai Mudhoney è magica e speciale, sembra catapultare il pubblico indietro di decenni permettendogli di rivivere e respirare l’atmosfera dei primi anni 90. Con Touch Me I'm Sick il quartetto riesce a far andare fuori di testa i paganti raggiungendo l’apice musicale di questa bella serata. Dopo un breve periodo di encore, i Mudhoney riprendono a suonare regalando a presenti Here Comes Sickness e Fix Me, una cover dei memorabili Black Flag. La serata non poteva chiudersi meglio, i sempreverdi Mudhoney hanno suonato magistralmente lasciando i presenti esterrefatti e felici per aver assistito al concerto di una delle band che ha dato nel corso degli anni un contributo impagabile alla musica.