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20/06/2013 - ROMA - ATLANTICO
Report a cura di: Salvatore Dragone
Finalmente di ritorno in Italia dopo la splendida esibizione di qualche anno fa coi Faith No More, i Limp Bizkit sbarcano a Roma per la prima delle 2 date nella penisola.
La curiosità di vedere dal vivo la band capitanata da Fred Durst è molto alta, l'ottimo "Gold Cobra" e l'imminente uscita di un altro studio album sono le giuste premesse per gustrasi al meglio una delle band più esplosive degli ultimi anni.
Entrati all'Atlantico si nota subito un set abbastanza sobrio composto da un grande striscione col logo della band sopra e da catene che calano giù dai montanti, per il resto abbiamo una bella batteria in evidenza, un muro di ampeg per il basso e delle casse di chitarra di Borland aerografate a completare l'opera.
Puntualissimi alle 21 i Limp Bizkit irrompono sul palcoscenico con una devastante "Rollin" che infiamma un pubblico pronto a saltare e a sudare per ben 2 ore di spettacolo. La band è in formissima, i suoni sono a dir poco devastanti: Wes Borland (in tuta aderentissima nera e una maschera riflettente con cui ha ipnotizzato l'attenzione di tutti i presenti) è qualcosa di fenomenale, suoni di chitarra a dir poco alieni e presenza scenica immensa, curioso anche il basso a luci verdi di Sam Rivers che spicca quando le luci in sala si abbassano.
Un Fred Durst in gran spolvero guida con tanto carisma lo show della band americana che regala man mano i grandi classici che li hanno portati al successo: "Nookie", "Hot dog", "My way", "My generation" si succedono come bombe esplosive una dopo l'altra, l'energia tra pubblico e band diventa sempre più percepibile tanto da spingere Durst a scendere dal palco e farsi un bel giretto nel parterre tra i fans scatenati.
Dopo tanti classici la band si concede un siparietto molto divertente in cui improvvisa un medley di canzoni dei Metallica, Pearl Jam e Megadeth prima di cimentarsi nelle cover "Faith" di George Michael e "Killing in the name of" dei RATM.
Lo splendido concerto dei Bizkit si chiude con "Take a look around" e "Break stuff" che consumano le ultime energie rimaste. La sensazione a fine spettacolo è di grande soddisfazione, la band ha suonato a livelli altissimi e si è divertita molto ad interagire col suo pubblico, davvero una bella conferma. Non vediamo l'ora di poterli rivedere in azione!