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10/11/2014 - MILANO - Alcatraz
Report a cura di: Carlo Vergani
In una recente intervista ho letto che Brian Fallon dei The Gaslight Anthem ha dichiarato di essere stanco delle etichette di “protetto” di Springsteen o dei Pearl Jam che sono state affibiate alla band per via delle cover di
alcuni brani di questi artisti che la band ha suonato in passato e che hanno contribuito ad accrescere la loro notorietà.
Personalmente non trovo sia giusto rinnegare il passato ma bisogna continuare a suonare la propria musica, dimostrando le proprie qualità e facendole apprezzare al pubblico.
Convinto della capacità dei The Gaslight Anthem, ho preso la mia macchina in direzione Milano attraversando nel mio tragitto le bombe d’acqua che stanno mettendo in ginocchio l’Italia.
Al mio arrivo vedo i mitici Bayside già on stage.
Dopo il concerto di due anni fa sul palco piccolo dell’Alcatraz mi aspettavo un salto di qualità per i Gaslight. Purtroppo non è così.
Sono sincero, sono molto sorpreso nel non vedere il locale non pieno. E' vero al forum c’è Lenny Kravitz, ma è possibile che questo gruppo non riesca ad avere un seguito numericamente migliore rispetto a quanto vedo?
Personalmente mi fa piacere che questa band resti un po' di nicchia piuttosto ma d'altra parte sono altrettanto dispiaciuto perchè è un gruppo che meriterebbe di più.
The Gaslight Anthem stasera presentano in Italia “Get Hurt” il seguto di “Handwritten” che li ha visti cambiare produttore cercando di riscoprire il sound di un tempo, lasciando da parte il punk revival e concentrandosi su
testi più introspettivi.
Il concerto inizia con “Stay Vicious” ma per scaldare il pubblico ci vuole “The '59 Sound”.
Il pubblico presente interagisce e canta tutte le canzoni della band.
Brian come al suo solito fa dei siparietti anche simpatici ad esempio racconta di aver acquistato una vespa per girare nella sua città e si definisce cultore della nostra terra.
Il concerto è molto intenso e accompagnato da luci a led colorate che mi fanno andare in palla in cervello.
Il perfetto mix tra brani di “Get hurt” e “Handwritten” ci sta a pennello.
Di “get hurt” addirittura eseguono 3 brani non contenuti nel disco ovvero “Sweet Morphine” “Halloween” e “Have Mercy” .
Se da “The '59 Sound“ la band propone i brani più famosi, di “Handwritten” mancano canzoni come "Mulholland Drive", "National Anthem" ed "American Slang".
Lo scorso anno, a Brescia, Brian sembrava stanco, questa sera invece sia lui che la band sono in ottima forma e danno il meglio.
Nonostante si prospettasse una scaletta di 26/27 brani, per rispettare i rigidi orari imposti ne eseguono 24, tagliando anche il "teatrino" dell'encore spiegano che:
"Walking off stage and coming back for a so-called encore is stupid. We just play you more songs”.
The Gaslight Anthem si confermano essere un'ottima band live che ha sicuramente ancora margini di miglioramento per poter competere con dei mostri sacri ai quali in passato si sono ispirati.