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THRICE
MAJOR / MINOR

I Thrice sono quella band che, da sempre, è un passo avanti agli altri. Magari “The illusion of safety” non è stato il vostro disco metalcore di riferimento, così come “The artist in the ambulance” potrebbe non essere il migliore tra i dischi nu-emocore che avete in libreria, tuttavia se i vostri dischi preferiti sono usciti probabilmente è grazie agli album sopra citati.
Quello che i Thrice hanno e che li differenzia da moltissime delle band che in questi dieci anni hanno invaso (leggi: saturato) la scena è la voglia di portare avanti un progetto artistico indipendentemente dall’hype del momento, costantemente pronti ad innovare il loro suono anche se questo vuol dire chiudersi alle spalle porte che aprirebbero ad una maggiore visibilità. La prova vivente per chi ancora non ha capito che hardcore non è solo gridare e, soprattutto, non è farlo dal palco di TRL.
Che poi questo continuo tentativo di rinnovare il proprio suono non è detto porti sempre e comunque a risultati buoni e proprio i Thrice, nel recente passato, in questo senso hanno fatto più di qualche passo falso. Eppure hanno continuato per la loro strada arrivando oggi ad essere, a mio avviso, la miglior band post-hc in circolazione. Il precedente “Beggars” ha aperto a tutti una nuova via, un nuovo modo di intendere questo tipo di musica, e con questo “Major/minor” non fanno altro che proseguire in quella direzione, partendo da quanto detto e dando al tutto maggiore respiro, ampliando lo spettro dei colori tramite nuove e spesso apparentemente inconciliabili influenze.
Se “Yellow belly” ha un riff che rimanda la mente ai Deftones, “Blinded” attacca con una melodia che calzerebbe bene in disco indie-pop  mentre l’ipnotica “Call in the air” fa proprie linee di derivazione post-rock. Tutte queste variabili arricchiscono il progetto, sicuramente più complesso del precedente album, ma non risultano mai fuori posto e sono integrate alla perfezione all’interno di un disco che, a costo di ripetermi, è e resta hardcore. Anche dal punto di vista della produzione, dove i Thrice decidono di prendere ben benino le distanze dalla nuova era pro-tools impastando tutto in un’atmosfera dai suoni sporchi e ruvidi capace di accentuare il tiro del disco senza rovinarne il suono.
Insomma, se non si fosse capito per il sottoscritto questo “Major/minor” è davvero un gran bel disco e mette in luce la gran classe che i Thrice hanno tirato fuori negli ultimi anni. Pezzi brutti da citare in negativo non ce ne sono, i livello è alto sempre e attraverso tutte le diverse sfaccettature che rendono il disco mai monotono. A spiccare per quanto mi riguarda, oltre alle già citate, segnalo “Words in the water” e la coppia finale costituita da “Anthology” e “Disarmed”, entrambe veramente splendide.
Siamo solo alla fine di Settembre, ma al momento ci sono ampie prospettive perché questo “Major/minor” si riveli il disco dell’anno. Un bell’esempio di cosa significa, per me, suonare.

Manq
Voto: 9
TRACKLIST:

1. "Yellow Belly"
2. "Promises"
3. "Blinded"
4. "Cataracts"
5. "Call It in the Air"
6. "Treading Paper"
7. "Blur"
8. "Words in the Water"
9. "Listen Through Me"
10. "Anthology"
11. "Disarmed"