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SCAR THE MARTYR
In attesa di buone nuove dalle sue due band principali (Slipknot e Murderdolls), il batterista Joey Jordison ha deciso di trovarsi alcuni nuovi amichetti con i quali allestire un nuovo side project in grado di tamponare i lunghi periodi di pausa. Da questa necessità nascono gli Scar The Martyr, che vedono il ritorno di Jordison dietro alle pelli (dopo l'esperienza come chitarrista nei Murderdolls). La band, al suo esordio, è autrice di un metal moderno con qualche variazione sul tema. Le melodie non si discostano molto dallo schema iper collaudato degli Slipknot, ossia l'alternanza della melodia orecchiabile allo screamo, anche se negli STM c'è un certo tocco gothic che rimanda ai Poisonblack dell'ex Sentenced Ville Laihiala. Strumentalmente la fanno da padrone riff scuola tardi anni 90, con qualche quasi impercettibile riferimento al metal core, accompagnati dalle tastiere che anche in questo caso
creano atmosfere tipiche dei gruppi metal del nord europa. Una caratteristica che si ripropone in quasi tutte le tracce dell'album è la ricerca quasi spasmodica della tecnica o di suoni non troppo banali che porta la band a
tirarla sempre per le lunghe, forse anche quando non ce ne sarebbe il bisogno, sfornando canzoni da 6-7 minuti che rischiano di non essere poi così tanto facilmente digeribili. Bisogna ammettere che comunque, indipendentemente dai
gusti, l'album è suonato bene, gli episodi dal sound radiofonico non mancano, vedi le belle ed azzeccatissime "Soul Disintegration" e "Cruel Ocean". Per gli amanti del sound più heavy ci sono comunque "Dark Ages", una sorta di Slipknot in versione prog, "My Retribution" che ha nelle corde un qualcosa di fearfactoriano e "Blood Host" che fa il verso allo sludge. Tra una cosa e l'altra c'è anche il tempo per la power ballad "White Nights In A Day Room",
bella, ma anche in questo caso oltre 6 minuti paiono un po' eccessivi. Questi Scar The Martyr sono un interessante progetto da seguire con curiosità, non appena elimineranno una certa sensazione di "work in progress" dal loro sound
rifaranno parlare molto di sé.
Voto: 7
1.Intro – 1:02
2.Dark Ages – 6:52
3.My Retribution – 4:08
4.Soul Disintegration – 5:31
5.Cruel Ocean – 5:03
6.Blood Host – 6:47
7.Sign of the Omeneye – 0:43
8.Anatomy of Erinyes – 6:12
9.Prayer for Prey – 6:09
10.White Nights in a Day Room – 6:09
11.Effigy Unborn – 4:41
12.Never Forgive Never Forget – 5:44
13.Mind's Eye – 6:10
14.Last Night on Earth – 8:00