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CYNIC
KINDLEY BENT TO FREE US

Non sarà difficile apprezzare quest’ultimo lavoro dei Cynic, le cui trame appassionate, morbide ed eteree se lasciate libere di volare tra le maglie dei preconcetti, vi trascineranno verso luoghi intimi e inimmaginabili. In “Kindley Bent To Free Us” si coglie la consapevolezza della ricerca, nonché di una matura espressività spesa al servizio del concetto armonico, che alleggerito da tutte quelle sovrastrutture tecnico/virtuosistiche, si erge al centro del progetto, con un linguaggio unico e limpido. Concetto armonico che fuso con la singolare creatività della scrittura, disegna il nuovo volto della band. Sembrano proprio passati i tempi delle ricerche nel jazz o la fusion, abbandonati o, meglio, non così evidenti come in passato. Nove brani d’ineffabile bellezza, per rivendicare la loro presenza nel viaggio della sperimentazione.

In “Kindley Bent To Free Us” i brani scorrono proprio come il paesaggio visto dal finestrino di un treno, con brani che sfumano l’uno nell’altro, donando all’ascolto un piacevole equilibrio tra raffinatezza e leggerezza. Se cercavate pacifiche emozioni, siete sul treno giusto. Entriamo nel cuore di questo progetto:

“True Hallucination Speak” apre l’album e definisce le prospettive della band, raffinata e ricercata con intime evoluzioni vocali, dove con finezza si viene traghettati in ipnotici luoghi senza dimensione.

“The Lion’s Roar” ballata melodica, tra i ritornelli più riusciti.

“Kindley Bent To Us” tra i brani è il più vicino al recente passato dei Cynic, si risentono le immersioni di stampo jazzistico, il basso morbido, gli arpeggi e i fraseggi di un tempo, tenendoli per mano all’odierna espressione artistica.

“Infinite Shape“ un brano tra una ballata fusion e nostalgico progressive, molto interessante “l’ululante” intermezzo di chitarra.

“Moon Heart Sun Head” è un brano eccitante, sinceramente è il mio preferito, e seppur sia poco sperimentale sul piano della scrittura, delega agli assoli l’onore di accarezzare le nostre corde emotive. Stupenda l’armonizzazione vocale che apre e conclude il brano, mistica come la voce del vento che accarezza le cime di una montagna, reale come lo screaming dell’aquila che riverbera nella valle.

“Gitanjali” si balza da luoghi privi di gravità a strofe cadenzate classic metal, non è il miglior brano.

“Holy Fallout”, è come tornare a respirare dopo una lunga apnea, naturale come il respiro, pulsante come il cuore che ritorna a battere.

“Endlessly Bountiful”, magica, chiudete gli occhi e riapriteli nella bonus track “Earth Is My Witness” .

In conclusione “Kindley Bent To Free Us” è un album molto interessante che merita di essere ascoltato, ma adesso tocca a voi giudicarlo.

 

Giampiero 'Skull' Ferrante

TRACKLIST:

1. "True Hallucination Speak" Masvidal, Reinert, Malone 6:03

2. "The Lion's Roar" Masvidal, Reinert, Malone 4:34

3. "Kindly Bent to Free Us" Masvidal, Reinert, Malone 6:27

4. "Infinite Shapes" Masvidal, Reinert, Malone 4:57

5. "Moon Heart Sun Head" Masvidal, Reinert, Malone 5:21

6. "Gitanjali" Masvidal, Reinert, Malone 3:58

7. "Holy Fallout" Masvidal, Reinert, Malone 6:35

8. "Endlessly Bountiful" Masvidal, Reinert, Malone 3:56

9. "Earth Is My Witness (deluxe CD book exclusive bonus track)" Masvidal, Reinert, Malone 4:32