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SLIPKNOT
SLIPKNOT 5: THE GRAY CHAPTER

XIX - Più che di una canzone vera propria, si tratta di una intro cantata. Un paio di minuti in cui pare di sentire un canto religioso intonato da un Taylor melodico ma sofferente.

SARCASTROPHE - Parte lentamente, mantenendo l'atmosfera cupa dell'intro e poi boom, si torna nel 2001, in pieno periodo Iowa. Drumming martellante, percussioni, effetti scratch, riff tra il nu ed il death metal e tanta sana rabbia con un Corey Taylor che ruggisce dall'inizio alla fine come ai bei vecchi tempi o quasi.

AOV - Il thrash dei riff iniziali apre la strada a quello che è forse il miglior brano dell'album. Qui c'è un pò di tutto, soprattutto il classico mix di brutalità e melodia tipico degli Slipknot. Il brano è incalzante e Taylor sfodera tutto il suo repertorio, passando dallo screamo a qualche accenno di rap, prima di arrivare all'areosa apertura melodica del ritonello, sostenuta dagli immancabili chorus post Stone Sour. Una perfetta fusione tra "Slipknot" e "Vol.3".

THE DEVIL IN I - E' l'unico brano che si ricollega al suo predecessore "All Hope Is Gone", pare proprio una B-sides di quest'ultimo. Pezzo dove prevale la malinconia. Le sfuriate un po' "castrate" dei ritornelli non riescono mai a far decollare del tutto un pezzo che nella sostanza rimane sempre incastrato in un nu metal un po' deboluccio, mantenendo sempre le linee guida della band, ma meno riuscito. Devo ricordarvi però, che chi vi parla non è mai stato un gran estimatore di AHIG. Strano che sia stato scelto come primo singolo. Probabilmente "The Devil In I", per la band, ha una stretta connessione con il decesso di Paul Gray.

KILLPOP - Fatta eccezione per i primi secondi un pò industrial, qui siamo in pieno territorio "Vol.3". C'è tanta melodia ma quando si ha la sensazione che stia per arrivare il passaggio da hit radiofonica, si presenta sempre la scarica di rabbia a dare più vigore al brano. E' una sensazione che si ripeterà in diverse canzoni, un po' come se avessero detto: "ok alla melodia ma tentiamo di non fare una commercialata come 10 anni fa". Non avrebbe affatto sfigurato nemmeno sul primo album degli Stone Sour.

SKEPTIC - Si ritorna a macinare rabbia con un groove/death cadenzato che pare quasi preso in prestito dai Lamb Of God di "Ashes Of The Wake". Qui non c'è spazio per i ricami, qui si pesta e basta. Un macigno.

LECH - Ora siamo tornati nel 1999. Le atmosfere sono molto simili a quelle dell'esordio, c'è puzza di anni 90, da qualche parte si coglie pure qualche accenno di Korn e Coal Chamber primordiali. Immaginate di avere davanti agli occhi il vostro peggior nemico e di potergli vomitare in faccia tutto il vostro rancore covato per anni, ecco, questa è Lech.

GOODBYE - E' il secondo passaggio "Vol.3"/Stonesour old school, un qualcosa di simile ad una semiballata un pò borchiata che farà contenti i fan dell'ultimo decennio. Non credo ci sia bisogno di ulteriori approfondimenti.

NOMADIC - Rispunta fuori Iowa. Vi presento "Nomadic", la cugina di "My Plague".

THE ONE THAT KILLS THE LEAST - Altro brano ben riuscito. Groove, screamo, clean accattivante ed un assolo di Jim Root. Altro pane per i denti dei "maggots" di Vol.3.

CUSTER - Un'assalto sonoro che ti investe in pieno volto. Anche qui si torna alle radici della band, una "Spit it Out" con i suoni di Iowa, anche se in alcuni passaggi, batteria e percussioni battono a ritmo di marcia come se fossero scivolate dentro "The Beautiful People" di Manson e quei chorus sanno tanto di hard core old school. Passo dell'oca.2.

BE PREPARED FOR HELL - E' una intro. Una intro che pare composta da David Lynch. Potrebbero usarla per Twin Peaks.

THE NEGATIVE ONE - E' il primo brano che la band ha data in pasto ai fan più di un mese fa. E' il brano che ha fatto capire a tutti quanti che gli Slipknot, nonostante la morte di Paul Gray ed il licenziamento di Joey Jordison, sono ancora vivi e vegeti e con una certa voglia di spolverare il servizio da tavola buono. Qui, l'anima di "Slipknot" e quella di "Iowa" sono state fuse in un tutt'uno per fare da spot al nuovo album.

IF RAIN IS WHAT YOU WANT - Chiusura affidata ad un brano molto atmosferico e dark che pare quasi ricollegarsi all'intro del disco. Le atmosfere tetre accompagnano quella che sembra una supplica/preghiera di Taylor. Circa a metà canzone i riff e la batteria si fanno più presenti dando un interessante tocco tribale, prima di arrivare alla sfuriata finale sospinta da una melodia carica di speranza.

OVERRIDE (Bonus Track) - La prima delle due bonus track della versione deluxe è un'altra finestra aperta su "Vol.3". A mio giudizio, nonostante sia una bonus track, ha un potenziale da singolo.

THE BURDEN (Bonus Track) - Un groove malsano che potrebbe essere benissimo scambiato per una delle tante bonus track del primo album omonimo, rilasciate nel corso degli anni con le varie versioni celebrative del disco. Un qualcosa di vagamente somigliante ad un mix fra "Scissors" e "Purity".

Non c'è ombra di dubbio, il qui presente "Slipknot5: The Gray Chapter" è il miglior album della band dal 2001 ad oggi. Rappresenta l'anello mancante ideale, fra la brutalità viscerale di Iowa e la spiazzante inclinazione melodica del successore "Vol.3". Siamo decisamente una spanna sopra "All Hope Is Gone" per quanto riguarda il songwriting e mezza sopra "Vol.3" per quanto riguarda la maturazione del sound (nonostante la perdita di Gray). Si, è innegabile, lo screamo di Taylor appare lievemente annacquato rispetto a 15 anni fa, ma l'album non ne ha risentito più di tanto ed il nuovo batterista (ancora ufficialmente senza nome, così come anche il bassista), aiutato dalle percussioni, è stato autore di una prova convincente, veramente molto simile al primo Jordison, quando il sound della band non era ancora così palesemente incentrato sul suono della sua batteria. Sentire brani come "Sarcastriphe", "Aov", "Skeptic", "Nomadic", "Custer" o "The Negative One", riporta noi trentenni, con la memoria agli anni in cui si pogava con "Wait And Bleed", "Sic" e "Eyeless" sulle piste dei rock club.

UnderD
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1.XIX
2.Sarcastrophe
3.AOV
4.The Devil in I
5.Killpop
6.Skeptic
7.Lech
8.Goodbye
9.Nomadic
10.The One That Kills the Least
11.Custer
12.Be Prepared for Hell
13.The Negative One
14.If Rain Is What You Want

Tracce bonus nella Special Edition

15.Override
16.The Burden