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MORTIIS
THE GREAT DECEIVER

Cambio di direzione stilistica per l'ex Emperor, Mortiis, non più dark/ambient ed industrial rock per il suo nono album "The Great Deceiver" ma un vero e proprio industrial rock/metal carico di riffoni, ritornelli orecchiabili e figlio dei Nine Inch Nails di "Downward Spiral" e del giovane reverendo Manson del periodo "Mechanical Animals". Pur proponendo una formula ultra collaudata, l'album in questione risulta maledettamente efficace. Non si avvertono passaggi riempitivi bensì undici tasselli che vanno a comporre un mosaico dalle tinte oscure e un po' gotiche. Sin dalle prime note “reznoriane” di "The Great Leap" si capisce che Mortiis ha curato tutto nei minimi particolari per tentare di uscire dall'anonimato al quale il suo stile lo aveva relegato (forse ingiustamente). La successiva "The Ugly Truth" percorre la stessa "spirale" musicale, mentre l'epicità delle melodie sofferte di "Doppelganger" ci fa entrare nella "parrocchia" di Marilyn Manson (anche se i campionamenti sanno sempre di NIN). Manson continua ad aleggiare come un avvoltoio anche su "Demons Are Back" (con un titolo del genere non poteva essere diversamente), brano dal ritornello di facile presa, di quelli che ti viene voglia di canticchiare e dal piglio industrial/post grunge. Nel rock di "Hard To Believe" compare qualche traccia di Billy idol, mentre quello di "Road To Ruin" pare una citazione all'ultimo Manson (si, sempre lui). Le coordinate del disco rimangono a grandi linee queste per tutta la sua durata, in aggiunta potrei solo dire che nelle sue parti melodiche "The Great Deceiver" in parte può ricordare anche i Filter di Richard Patrick (sempre la stessa famiglia insomma). Il nostro caro ex blackster, con la passione per i videoclip splatter e le mascherate, ha fatto veramente le cose in grande, questo "The Great Deceiver" è sicuramente un ascolto piacevole, a tratti esaltante, soprattutto per chi, come me, sente un po' la mancanza di questo sound tipico della prima metà degli anni novanta.

 

UnderD
Voto: 8
TRACKLIST:

The great leap

The ugly truth

Doppelganger

Demons are back

Hard to believe

Road to ruin

Bleed like you

Scalding the burnt

The shining lamb of god

Sins of mine

Feed the greed

Too little too late