Per me è sempre difficile recensire un nuovo album degli Hellyeah perchè ogni volta mi ritrovo a dovermi confrontare con gli stessi pregi-difetti della band dell'ex Pantera Vinnie Paul che ovviamente ritrovo anche sul nuovo "Undeniable". Cominciamo con le cose buone. La produzione del disco è impeccabile e l'amalgama della lineup (che ha visto l'innesto dell'ex bassista dei Bloodsimple Kyle Sanders) appare ormai consolidato. Le melodie e gli screamo dell'ex Mudvayne Chad Gray sono posizionate tutte al posto giusto. Tutto bene direte ed invece no (qui passiamo alle cose meno buone), perchè gli Hellyeah continuano a non avere un'anima, la sensazione è sempre quella di sentire dei Mudvayne che coverizzano o tentano di coverizzare i Pantera sempre con un occhio di riguardo all'orecchiabilità dei brani. L'unico passaggio che trasmette emozioni di un certo livello è la cover di Phil Collins "I Don't Care Anymore", un pezzo groove-hard rock in cui sono stati usati degli assoli di chitarra inediti dello scomparso Dimebag Darrell (mossa commerciale in perfetto stile Hellyeah). Insomma, gli Hellyeah devono decidere cosa fare veramente da grandi perchè vivere di ricordi non è sempre una cosa positiva e a tentar di accontentare tutti: casa discografica, fan dei Pantera, fan dei Mudvayne e fan dell'alternative metal più catchy in generale, non sempre si riesce ad offrire un prodotto di qualità (anche se sicuramente riempie molto di più il portafogli). Con un Chad Gray così in forma i Mudvayne meriterebbero una reunion, mentre sarebbe cosa giusta e gradita non intaccare il ricordo dei Pantera accostandolo a “commercialate” da classifica come "Love Falls". In sostanza questo "Undeniable" è una bella scatola vuota, un disco che dopo un paio di ascolti forse addirittura esaltanti, verrà poi dimenticato in un batti baleno. Potrebbero fare molto di più, ora ridateci i Mudvayne però.