Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX
su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
Per contattarci in diretta:
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
sms: (+39) 334 2247977
E-mail: onair@radiolupo.it
KARMA TO BURN
APPALACHIAN INCANTATION
APPALACHIAN INCANTATION
A distanza di ben nove anni dall’ultima apparizione ritornano sulle scene i Karma To Burn, ossia i maestri dello stoner strumentale. Il nuovo album “Appalachian Incantation” con le sue atmosfere desert rock ci ripropone una band che non ha affatto perso lo smalto di un tempo e oggi come dieci anni fa sa ancora tramettere forti emozioni, anche senza la presenza di un cantante in pianta stabile.
Come da tradizione, anche questo album non ha una vera e propria tracklist ma una semplice numerazione di canzoni. I KTB non si limitano a sfornare del semplice e banale stoner alla Kyuss (come fa la gran parte delle band del settore), ma arrichiscono il sound dell’album con le parti southern di “Forty-four”, lo stoner-rock dei primi Queens Of The Stone Age di “Forty-two” e qualche accenno di hard rock in qua e in là per non rendere le canzoni troppo simili tra loro.
”Waiting on the western world” è l’unica canzone “tradizionale” in cui compare il chitarrista William Mecum al microfono per regalarci una perla di puro stoner, con i suoi suoni caldi dati dai riff magmatici presi un po’ dal periodo doom dei Black Sabbath, uniti agli assoli un po’ settantiani ed alla voce sofferente di Mecum.
A livello qualitativo questo nuovo “Appalachian Incantation” forse non raggiunge i picchi dei suoi predecessori, ma rimane comunque un album ben al di sopra della media, adatto non solo agli affezionati del rock del deserto ma anche a tutti quelli affamati di sonorità alternative oggi rare più che mai.
Lunga vita ai Karma To Burn!!!
Come da tradizione, anche questo album non ha una vera e propria tracklist ma una semplice numerazione di canzoni. I KTB non si limitano a sfornare del semplice e banale stoner alla Kyuss (come fa la gran parte delle band del settore), ma arrichiscono il sound dell’album con le parti southern di “Forty-four”, lo stoner-rock dei primi Queens Of The Stone Age di “Forty-two” e qualche accenno di hard rock in qua e in là per non rendere le canzoni troppo simili tra loro.
”Waiting on the western world” è l’unica canzone “tradizionale” in cui compare il chitarrista William Mecum al microfono per regalarci una perla di puro stoner, con i suoi suoni caldi dati dai riff magmatici presi un po’ dal periodo doom dei Black Sabbath, uniti agli assoli un po’ settantiani ed alla voce sofferente di Mecum.
A livello qualitativo questo nuovo “Appalachian Incantation” forse non raggiunge i picchi dei suoi predecessori, ma rimane comunque un album ben al di sopra della media, adatto non solo agli affezionati del rock del deserto ma anche a tutti quelli affamati di sonorità alternative oggi rare più che mai.
Lunga vita ai Karma To Burn!!!
UnderD
Voto: 7
Voto: 7
TRACKLIST:
1.Forty-four
2.Forty-two
3.Forty-one
4.Forty-six
5.Waiting on the western world
6.Forty-three
7.Forty-five
8.Twenty-four
1.Forty-four
2.Forty-two
3.Forty-one
4.Forty-six
5.Waiting on the western world
6.Forty-three
7.Forty-five
8.Twenty-four