Questi sono bravi, ma bravi per davvero!
I Seditius sono una realtà brianzola, 5 ragazzi dediti ad un caos organizzato di tutto rispetto che escono - dopo circa 5 anni di sbattimenti e cambi di lineup - con il loro secondo full-length "Carne Da Macello" rigorosamente secondo la filosofia D.I.Y..
Faccio partire il disco nel player e vengo investito da un giro di basso maleficamente magnetico, ossessivo, quasi ipnotico che lancia l'iniziale “A Turning Point to My Intifada”, nella quale i nostri mostrano immediatamente con chi abbiamo a che fare: riff granitici e acidi e voce graffiante e mordente, molto personale, il tutto a disegnare un panorama in bilico tra post-hardcore e sonorità stoner\sludge dalle tinte molto pesanti.
La seguente “What about a Guillotine?” è la ri-registrazione di un pezzo già uscito in un precedente split con gli Antares: le coordinate stilistiche non cambiano di molto, anche se iniziamo ad indirizzarci verso lidi un po' più aggressivi; i toni vengono poi alzati nella successiva “Nero”, prima traccia in italiano del disco e, probabilmente, anche per questo una delle meglio interpretate dal singer Noodles. Il suono inizia a spaziare un po' più sulla melodia, sempre con gran gusto e senza strafare.
Il resto del disco scorre in agilità, muovendosi sempre sulle sonorità sopracitate, imbastardendo il tutto con po' di punk (vedasi “Almost a Bad Reputation”), consegnando nelle mani dell'ascoltatore un disco molto vario ma comunque omogeneo, facendo notare che la band ha le idee chiarissime sulla sua musica ed ha ben focalizzato il suo obbiettivo finale.
Gran disco in sostanza, che urla all'Italia che i grandi gruppi, con grandi idee, li abbiamo anche in casa.
Prendete ed ascoltatene tutti, il disco è anche in streaming gratuito sul loro sito www.seditius.com.