Io sono stato sempre convinto che se un gruppo è un buon gruppo, lo si capisce subito dai demo che sforna. Così come ogni diamante viene fuori da un minerale grezzo.
Certo, poi può succedere di tutto, ma è difficile che una band che non convince dai demo possa sbocciare poi così, come per magia. Tutto questo per dire che "Demo.0" dei Five Hundred Murders è un breve lavoro (solo tre tracce) che subito ci fa dispiacere per sua breve durata. E’ una piccola grande fatica che urla: “occhio, stiamo arrivando”. La grinta la fa da padrone con riff martellanti e doppio pedale a cascata, accompagnata da linee vocali potenti e precise che non si tradiscono nemmeno quando si abbandonano ad un cantato più pulito. Sono pezzi sudati e sentiti che, pur senza troppe sorprese, si aggirano tra il Thrash, Nu Metal e Metal-Core con estrema sicurezza, riuscendo a compattare il tutto.
I Five Hundred Murders sono una vera e propria pressa meccanica; loro lo chiamano Concrete Metal, e a noi piace. I testi trattano di decadimento morale, alienazione, ingiustizie sociali e tutto ciò che di marcio la nostra società contemporanea sforna giorno dopo giorno. La loro risposta non può che essere violenta, come in ogni classica terapia d’urto. Il quintetto made in Perugia pare avere già le idee decisamente chiare, e risulta avere le carte giuste per disputare una promettente partita nel panorama Metal nostrano, grazie anche ad un livello tecnico certamente non basso.
Ci si aspetta però una ricerca più capillare che miri ad evidenziare dei tratti più personali; e magari un lavoro del genere arriverà con il primo album compiuto. Insomma, l’urlo si è sentito forte e chiaro, ora vediamo cosa c’è dietro.