Nuovo disco per i Cataract, Thrash/Metalcore band Svizzera che presenta "Killing the Eternal" aka il primo passo falso della band elvetica.
Il nuovo album di inediti è un cocktail senza capo né coda di un Metalcore registrato e prodotto in maniera grezza e frettolosa, dove in alcuni episodi il volume del mix generale sembra addirittura altalenante alzandosi e abbassandosi all'improvviso, facendo quasi temere al malcapitato ascoltatore che sìa il suo stereo ad essersi difettato! Ma state tranquilli, la colpa è della produzione di  "Killing the Eternal" fatta evidentemente con la logica del pressapochismo, senza badare a nessun dettaglio.
Il disco si apre con "Never", solito polpettone composto da un groove di batteria che si potrebbe tranquillamente paragonare ad una lavatrice in piena fase di centrifuga grazie a un doppio pedale quasi sempre ostinato sui trentaduesimi rendendo l'intero brano palloso, perlopiù composto da riffoni di chitarra sentiti e strasentiti non portando da nessuna parte l'ascoltatore se non al negozio di dischi per farsi risarcire per la porcherìa acquistata.
Il resto del disco ha pochissimi spicchi di ascoltabilità piacevole, soprattutto sulle tracce "Lost Souls", "Mankind's Burden" ed "Urban Waste".
Non che i Cataract abbiano contribuito chissà quanto all'innovazione musicale del genere, non avendo mai sfornato capolavori di stampo epico, ma passare dall'aver prodotto dischi più che validi al propinare un lavoro così insipido e scialbo come "Killing the Eternal", l'unico dubbio spontaneo è che la band sìa stanca ed annoiata e che abbia registrato questo album solo per rispettare i vincoli burocratici che l'etichetta discografica (Metal Blade) impone. Questo però senza però contare che il tutto va poi inevitabilmente a discapito dei fan.