Per molti il loro nome potrebbe far pensare ad una nuova rivelazione dell’hip-pop targato Italia, ai successori dei Club Dogo, ma in realtà i Clan Bastardo sono cresciuti a pane e punk-rock, quello di Rancid, Clash e NoFX, e ciò lo si intuisce sin dai primi secondi del loro omonimo album d’esordio.
Un sound duro e diretto, linee vocali sporche e grezze, melodie di facile presa sull’ascoltatore e liriche sfrontate e velenose, che dimostrano quanto i nostri non abbiano peli sulla lingua: ecco la ricetta di queste 14 canzoni, che forse non introdurranno nulla di nuovo al panorama musicale odierno ma riescono in ogni caso a farsi apprezzare.
“Dimenticare Tutto”, “Whiskey & Puttane”, “Per Non Cambiare Mai” sono alcuni degli episodi meglio riusciti, efficacemente interprati con rabbia ed aggressività dal cantante Pino De Guglielmo che racconta di amori sofferti, città grigie, amici che si sono persi per strada, il tutto senza scadere nella banalità, con una sincerità che colpisce.
Un buon debutto dunque quello di questo quartetto proveniente dalla provincia di Avellino, un album che gli appassionati del genere si divoreranno e dal quale altri invece potrebbero rimanere sorpresi.