La grande ondata delle reunion, o se volete stop alle lunghe pause riflessive, coinvolge questa volta una delle superband del rock a stelle e strisce nate sul finire degli anni '80. I quattro moschettieri Martin, Sheehan, Gilbert e Torpey rispolverano i Mr.Big da un torpore lungo dieci anni pubblicando il nuovissimo "What if...".
Cosa dobbiamo aspettarci dunque? Le attese per un gruppo dalle elevatissime doti tecniche non sono state tradite, dopotutto tornare sulla scena dopo così tanto tempo senza qualcosa di buono in mano era pura follia. Con una produzione magnifica alle spalle, "What if.." è un album che piacevolmente sorprende per qualità compositiva e sonora, lasciandosi ascoltare tutto d'un fiato senza troppe difficoltà.
Le coordinate stilistiche non sono così distanti dai canoni del rock ottantiano, specie nei primi brani e nelle ballad ampiamente trascurabili, ma da "Nobody left to blame" in poi che i Mr. Big "cambiano musica" e dimostrano di che pasta sono fatti. "Still ain't enough for me" ospita un finale elettrizzante in cui basso e chitarra si inseguono in virtuosismi mai fini a se stessi, così come succede nel vortice di "Around the world".
La voce di Martin è ancora splendida, e lui stesso sembra essere molto ispirato, più che per i testi, nelle linee melodiche accattivanti che ben si incastrano nelle strutture dei pezzi.
Dei dodici brani in scaletta non c'è alcuna traccia di filler messi lì per fare volume, al contrario, man mano che si va avanti, arrivano pezzi da novanta che non ti aspetti del calibro di "I won't get in my way". Per quanto  non coincida con una svolta nella carriera della band, che non sembra volersi calare in una nuova veste, "What if.." è tuttavia un album da tenere in considerazione e che potrebbe finire spesso nel vostro stereo.