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AMIA VENERA LANDSCAPE
THE LONG PROCESSION

C’è voluto un po’ di tempo prima che questo album d’esordio dei veneti Amia Venera Landscape vedesse la luce ma finalmente possiamo dire che ne valeva la pena.
Dopo un interessante EP pubblicato nel 2007 e numerosi live show sparsi per la penisola il sestetto ha deciso di optare per un autoproduzione realizzando appunto questo nuovissimo “The Long Procession” che si candida a diventare una delle migliori uscite italiane in ambito post-hardcore, anche se quest’ultimo termine va inteso in ogni sua possibile forma d’espressione.
Il combo nostrano presenta infatti una minuziosa cura per gli arrangiamenti, per quelle atmosfere che vanno a fare da contorno a vere e proprie bordate metalliche, schegge di pura follia che assalgono l’ascoltatore per poi concedergli un attimo di respiro attraverso passaggi più pacati e melodici.
Quello che possiamo trovare in queste 10 tracce è un miscuglio di diverse contaminazioni sonore che partono da una solida base hardcore/metal per poi evolversi attraverso schizofreniche progressioni math e aperture melodiche in perfetto stile post-rock, impreziosite dall’ottimo lavoro svolto alle tastiere, in grado di donare una maggiore compattezza ad ogni pezzo.
Se “Empire” è una vera e propria furia che travolge senza lasciare scampo, “A New Aurora” rappresenta invece l’emblema della musica del gruppo, un alternarsi tra violenza ed eleganza nel quale il cantante Alessandro ci trascina attraverso la sua performance in un vortice di disperazione, sofferenza e malinconia, accentuando ulteriormente il già forte impatto emozionale della canzone.
Agli Amia Venera Landscape le idee non mancano di certo e talvolta ci si imbatte in un caos creativo che necessiterebbe di un maggiore ordine (“Marasm”), quasi come se i musicisti stessi facessero fatica a porre un freno alla propria vena creativa.
Semplici dettagli che però non macchiano in alcun modo questo debutto discografico di assoluto spessore, che una volta messo a fuoco è in grado di regalare diverse emozioni lasciandosi gustare appieno in ogni sua particolare sfaccettatura. L’ennesima prova che il futuro del post-hardcore in Italia è in buone mani.

Whitelocust
Voto: 8
TRACKLIST:

01. Empire
02. A New Aurora
03. My Hands Will Burn First
04. Ascending
05. Glances (Part I)
06. Glances (Part II)
07. Marasm
08. Nichòlas
09. Infinte Sunset Of The Sleepless Man
10. The Traitors' March