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BEADY EYE
DIFFERENT GEAR, STILL SPEEDING

La dipartita di Noel Gallagher dagli Oasis, figlia delle ennesime turbolenze interne, sembra aver messo fine (almeno fino a prossima multimilionaria reunion) alla carriera di una delle band più influenti degli ultimi 15 anni. Se la notizia ha gettato nello sconforto i milioni di fan della band di Manchester, l'altro dei fratelli Gallagher ha invece colto l'occasione per rimettersi in gioco stringendo alla sua corte gli altri ex-Oasis Andy Bell e Gem Archer e reclutando Chris Sharrock alla batteria.
I "nuovi" Beady Eye offrono così a Liam e soci l'opportunità di dimostrare che sono in grado di volare anche senza l'ausilio di colui che maggiormente ha contribuito alla loro affermazione artistica. "Different gear, still speeding" segna il debutto del quartetto in modo assolutamente convincente, spazzando via i dubbi alimentati da critici e fan scettici sulla possibilità che potesse venir fuori qualcosa di valido.
Sebbene la differenza tra il vecchio e il nuovo corso non sia così netta, i Beady Eye suonano eccome, mettendo cuore e anima al loro rock. Mi viene da sorridere quando in una recente intervista leggo che il frontman inglese chiedeva al suo intervistatore se avesse dovuto cantare in tedesco per evitare che i due gruppi venissero confusi l'uno con l'altro. Le influenze sono sempre quelle: Beatles, Kinks, Stone Roses. C'è da meravigliarsi? Nemmeno un po', dopotutto le coordinate artistiche dei musicisti sono sempre state queste, piuttosto sarebbe stato bizzarro sentire cose che non sono nelle loro corde.
A differenza degli Oasis, il loro approccio è diretto verso il lato più viscerale del rock n roll che non verso la psichedelia del pur splendido "Dig out your soul", mettendo in mostra un furore che farebbe invidia ad una qualsiasi band di ventenni: "Four letter word", "Beatles and Stones" così come tantissimi altri brani quali "Standing on the edge of the noise" o "Bring the light" sono tutto questo, un circo di emozioni grezze e divertimento.
Il rock vintage dei Beady Eye sa anche colpire con classe quando ce n'è bisogno, non è un caso che infatti alcuni degli episodi più riusciti siano proprio canzoni come il singolo "The roller" o "Wind up dream", che rallentano leggermente i ritmi sostenuti degli altri brani lasciando spazio alle melodie di Liam. Anche nelle parti più intime, vedi la beatlesiana "The beat goes on", la band viene fuori con tutta la sua classe, plasmando un album completo in ogni suo aspetto e mai noioso.

Salvatore Dragone
Voto: 8
TRACKLIST:

1. Four Letter Word
2. Millionaire
3. The Roller
4. Beatles and Stones
5. Wind Up Dream
6. Bring the Light
7. For Anyone
8. Kill for a Dream
9. Standing on the Edge of the Noise
10. Wigwam
11. Three Ring Circus
12. The Beat Goes On
13. The Morning Son