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CAPAREZZA
IL SOGNO ERETICO

Sono passati tre anni dalla sua ultima uscita discografica “Le dimensioni del mio caos” ma Caparezza è rimasto sempre lo stesso e sotto quella sua folta capigliatura, dietro quella sua bizzarra espressione facciale, si nasconde sempre quell’artista eclettico ed estroverso che pian piano un po’ tutti abbiamo imparato ad apprezzare.
“Chi se ne frega della musica?” dice il cantante nel brano di apertura del suo quinto album intitolato “Il Sogno Eretico”, proprio perché nulla sfugge al suo sguardo critico, nemmeno la sua stessa professione circondata oramai da un pesante clima di ipocrisia che coinvolge l’ambiente musicale a 360° ed al quale in pochi riescono a sottrarsi. Lui è uno di questi.
Sono i testi la vera arma della quale il rapper pugliese si serve per colpire i propri bersagli, talvolta in maniera diretta senza troppi giri di parole, con quella vena ironica che oramai ne contraddistingue lo stile, intelligente e mai banale, a suo modo raffinato nei continui riferimenti che spaziano dalla storia alla letteratura  fino all’attualità.
Musicalmente parlando abbiamo un miscuglio di suoni e contaminazioni, abbiamo il reggae anti-berlusconiano di “Legalize The Premier” (con la collaborazione degli Alborosie), l’ambiente surreale che fa da contorno a “La Marchetta di Popolino” (un invettiva contro il popolo italiano in salsa Disney), il rock di “Metti in moto” e “Kevin Spacey” (attenzione perché spoilera il finale di circa 27 film di successo) ed anche qualche eco di cantautorato che emerge in “Non siete stato voi”.
La canzone che forse meglio racchiude il messaggio di questo disco è proprio il primo singolo “Goodbye Malinconia”, un’amara fotografia dell’Italia di oggi raccontata attraverso arrangiamenti che richiamano la corrente synth-pop anni ’80, della quale ne ritroviamo uno dei migliori esponenti, Tony Hadley degli Spandau Ballet, in veste di special guest nel ritornello.
Quello che ascoltiamo in queste 16 tracce è dunque un Caparezza desolato ma al tempo stesso rabbioso, preoccupato per le sorti del nostro paese a tal punto da appellarsi a Danton per chiedere consiglio su come si possa mettere in atto una vera rivoluzione (“La ghigliottina”), ritenuta indispensabile ai fini di un rovesciamento del sistema attuale.
“Il Sogno Eretico” è un album ricco di spunti interessanti sui quali riflettere, un grido di protesta che vuole spronare chi ascolta a smuovere le acque e cambiare le carte in tavola, ma al tempo stesso rappresenta una sincera dichiarazione d’amore per la propria patria da parte di uno dei suoi artisti più brillanti.

Whitelocust
Voto: 8
TRACKLIST:

01. Nessun dorma
02. Tutti dormono
03. Chi se ne frega della musica
04. Il dito medio di Galileo
05. Sono il tuo sogno eretico
06. Cose che non capisco
07. Goodbye Malinconia
08. La marchetta di popolino
09. La fine di Gaia
10. House Credibility
11. Kevin Spacey
12. Legalize the Premier
13. Messa in moto
14. Non siete stato voi
15. La ghigliottina
16. Ti sorrido mentre affogo