I B.T.S. nascono alla fine del 2009 in seguito al difficile scioglimento della band padovana SuiciDEATHome, di cui rimangono Alessandro Gazzaneo, Federico Marchetti e Glauco Zanoner. Enrico Billato (ex Enkil’s Eye, Sleepy Crowd) viene chiamato a far parte del progetto nel ruolo di unico chitarrista.
Chitarre pesanti e suoni old school, sono queste le prime impressioni ascoltando "Empty Sky", brano che apre questo disco self-titled, mentre nel secondo brano - senza titolo e principalmente strumentale - ci si rifà più a sonorità del rock alternativo anni '90 mischiate a campionamenti elettronici dai richiami industrial.
Con "Alcoholobotomia" l’elettronica entra prepotentemente aggiungendo un po’ di modernità improntata su sintetizzatori e non solo con i classici ritmi rock alternative; un suono quasi western apre “Please don't listen to this song”, dove si notano urla di rabbia perversa. Un brano molto corto, anch'esso quasi strumentale, nel quale la band esprime un ultimo disperato grido lanciato nel vuoto, una rabbiosa quanto vana denuncia dell’ignorante massificazione alla base del vivere post-moderno.
Le grida di rabbia verso questo stile di vita che ci sta uccidendo proseguono con brani più di stampo Tooliano, le chitarre si fanno meno distorte la voce del cantante è sempre più cupa con i passaggi elettronici che la fanno sempre più da padroni. Oramai la trasformazione si è completata, il rock old school è alle spalle arrivando addirittura ad accarezzare stilemi Deftones con il brano “Enemy”.
La necessità di spezzare questa linea temporale, l’autodistruzione, la sospensione completa dell’essere, la ricerca di idilliaci paradisi sintetici: ecco qual è il senso di questi Broken Time Structure!