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HOLLYWOOD UNDEAD
AMERICAN TRAGEDY

Meritano un applauso gli americani Hollywood Undead. Sarà forse per quel look mascherato in perfetto stile Slipknot ma sta di fatto che con il loro debutto “Swan Songs” questi sei ragazzi sono riusciti ad ottenere un successo planetario senza proporre nulla di nuovo e ricalcando per filo e per segno quanto fatto da altre formazioni prima di loro.
Sul genere proposto da questo collettivo statunitense se ne son dette di tutti i colori arrivando addirittura ad accostarlo incoscientemente  all’alternative-rock quando invece trattasi di puro e semplice rap-rock/rap-core/rap-metal che dir si voglia, insomma quello che fece la fortuna dei Linkin Park nel 2000.
Ed è proprio la band di Chester Bennington e soci quella che più viene chiamata in causa in questo nuovissimo “American Tragedy” dove gli Hollywood Undead si orientano maggiormente verso soluzioni hip-pop con un massiccio utilizzo di synth, elettronica e melodie orecchiabili ben interpretate dal nuovo cantante Danny Murillo, accolto dopo la sua partecipazione allo show televisivo American Idol.
Devo ammettere che l’ascolto di queste 14 tracce (18 nella versione deluxe) è piuttosto gradevole, riesce a non annoiare grazie anche al clima di festa che si respira in certi brani, tuttavia da un punto di vista strettamente musicale i limiti di questo gruppo sono notevoli e sebbene il genere proposto non necessiti di particolari innovazioni almeno un briciolo di personalità sarebbe gradita.
Nei momenti diciamo più “heavy” la somiglianza con i sopraccitati Linkin Park è pressoché imbarazzante, la stessa opener “Been To Hell” sembra essere una b-side di “Meteora” sia nel suono che nelle parti vocali, mentre quando la band abbassa il tiro si scorgono notevoli similitudini con i pezzi da novanta degli ambienti hip-pop come Snoop Dogg o Eminem per fare due nomi (“Apologize” o “Gangsta sexy”).
Salvo in qualche raro episodio (ad esempio nella riuscita “Lights Out”) il sestetto non riesce dunque ad imprime al proprio stile quella svolta desiderata mostrando ancora delle lacune compositive piuttosto evidenti e sulle quali lavorare in futuro.
“American Tragedy” è un disco divertente, perfettamente adatto come colonna sonora per le vostre feste ma totalmente sconsigliato se siete alla ricerca di sonorità un po’ particolari e caratteristiche. A voi la scelta.

Whitelocust

TRACKLIST:

01. Been to hell
02. Apologize
03. Comin in hot
04. My town
05. I dont wanna die
06. Hear me now
07. Gangsta sexy
08. Glory
09. Lights out
10. Coming back down
11. Bullet
12. Levitate
13. Pour me
14. Tendencies