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RAEIN
SULLA LINEA D'ORIZZONTE TRA QUESTA MIA VITA E QUELLA DI TUTTI
I Raein sono un gruppo italiano in giro più o meno dagli inizi di questo millennio ed il fatto che io li scopra solo ora è dovuto essenzialmente a tre fattori di cui quello probabilmente più determinante è che da sempre ho la tendenza a snobbare la produzione musicale nostrana. Nessuno è perfetto, d’altra parte.
La cosa buona è che a questa mia propensione c’è rimedio e, qualche volta, mi capitano sottomano dischi per cui vale realmente la pena ricredersi. Quest’ultimo lavoro dei Raein ne è l’esempio. Prima di partire a parlare dei pezzi do due note due su quello di cui si parla: screamo, nel senso proprio della parola, con testi in italiano e tre, dico TRE, chitarre.
Il disco si apre con “Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta” ed è subito più o meno chiaro il tiro che avrà tutta la questione. Gran belle melodie di chitarra, ben elaborate e ben intrecciate che però non diventano mai pretenziose o invadenti, supportate da ritmiche precise e abbastanza lineari a formare fin dal principio un’atmosfera coinvolgente e malinconica che trasporta l’ascoltatore nella dimensione principale dei pezzi, ovvero il testo. Ok, letta così pare non voler dire nulla, ma ascoltando le dieci canzoni del disco questo è esattamente quello che mi arriva. Ad ogni modo dicevo dei testi che sono certamente il nucleo della questione. Cantare in italiano può essere un’arma a doppio taglio perché rende impossibile all’ascoltatore madrelingua il disinteressarsi al contenuto ed ascoltare solo la musicalità delle parole. Volontariamente o meno in questi casi il significato del testo prende il sopravvento e di conseguenza, se il pezzo non ha nulla da dire, lo si scopre subito. Non è questo il caso però, perché non solo i testi risultano decisamente validi e ben articolati, ma anche perché formano un connubio perfetto con le melodie su cui poggiano, aiutando chi ascolta ad entrare completamente nell’atmosfera del pezzo. Ultimo accenno va alla produzione, che si attiene agli standard di genere lasciando su tutto il lavoro quella patina grezza che caratterizza questo tipo di suono.
Il disco si compone di dieci tracce, se non vogliamo considerare a sé stante la coda strumentale di “Come materia infinita” e sono tutte decisamente buone. Al mio orecchio è spiccata “Nirvana”, vera perla del disco, ma anche “Attualità dell’utopia”, “Dopo di noi libertà”, “Costellazione secondo le leggi del caso” e le già citate open e closer track meritano una menzione.
Insomma, 35 minuti di buonissimo scremo che valgono sicuramente di più del download gratuito con cui si possono recuperare. L’album è uscito anche in vinile, chi ha orecchie per intendere…
Manq
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01 – Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta
02 – Nirvana
03 – Trasparenti oscure virtù
04 – Costellazioni secondo le leggi del caso
05 – Raein: rumore. Tre.
06 – Oggi ho deciso di diventare oro
07 – Attualità dell’utopia
08 – Abitudine, Cerimonia, Magia
09 – Dopo di noi, libertà
10 – Come materia infinita