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IN FLAMES
SOUNDS OF A PLAYGROUND FADING
Gli In Flames sono ad un bivio importante della loro storia, l’uscita dalla lineup del chitarrista e compositore Jesper Stromblad (sostituito da Niclas Engelin) per problemi d’alcoolismo ha messo il songwriting nelle mani del cantante Anders Fridèn e dell’altro chitarrista Bjorn Gelotte che hanno portato la band su un nuovo indirizzo musicale, votato più alla melodia che al classico tiro melodic death; non poteva essere diversamente visto quanto fatto da Anders nel suo side project The Passenger.
Sia chiaro, la band svedese non si è completamente snaturata, infatti qualche bel pezzo armato di screamo lo si può ancora trovare come la title track iniziale, poi “The Puzzle”, “Darker Time” e “A New Down” anche se il ritornello con la melodia facile facile è diventato quasi un optional irrinunciabile. Il resto di questo “Sounds Of A Playground Fading” (decimo studio album del gruppo) vive su momenti epici assolutamente gradevoli sostenuti da un suono molto più groove che in passato (non diciamo nu metal perché sarebbe un’eresia ma bensì groove/epic/melodic death metal) come la bella “All For Me” che precede le melodie ammiccanti “Fear Is The Weakness” e “Where The Dead Ships Dwell”.
Arriviamo a toccare sonorità quasi ambient con la delicata “The Attic” in cui l’interpretazione di Fridèn ricorda per certi aspetti gli Anathema. La nuova accoppiata di chitarristi produce i propri migliori riff in “Ropes” e “Enter Tragedy” in cui le melodie delle chitarre e delle tastiere pareggiano quelle di Anders. Rischiavo di dimenticarmi il singolo “Deliver Us” che per quanto mi riguarda non è sicuramente uno dei migliori passaggi del disco, forse per la sua troppa semplicità, sembra essere stato impacchettato appositamente per le radio, con i suoi riffoni e melodie patinate, ed in questo mi ricorda tanto il già citato side project nu metal “The Passenger” di Andres passato quasi inosservato una decina di anni fa. L’album si chiude con l’hard rock melodico di “Liberation” che come dice il titolo stesso forse rappresenta una vera e propria liberazione per la band che ha approfittato di alcune vicessitudini interne per dare sfogo alla propria voglia di cambiamento.
"Sounds Of A Playgrfound Fading" per gli In Flames è un importante sparti-acque, sicuramente chi li ha amati ai tempi di “Colony” o “Clayman” non si interesserà minimamente alla nuova linea, l’apertura melodica però porterà tantissimi nuovi estimatori, compresi quelli che forse fino a ieri hanno considerato gli In Flames come una band troppo estrema per i propri gusti.
Lo stile è cambiato ma la qualità è rimasta comunque di alto livello e chi anni fa li vedeva come papabili eredi degli Iron Maiden forse comincia ad avere una certa parte di ragione.
UnderD
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1. Sounds of a playground fading
2. Deliver us
3. All for me
4. The puzzle
5. Fear is the weakness
6. Where the dead ships dwell
7. The attic
8. Darker times
9. Ropes
10. Enter tragedy
11. Jester’s door
12. A new down
13. liberation