Sei lunghi anni sono trascorsi dall’ultima uscita in studio degli svedesi Blindside (“The Great Depression”) e dopo tutto questo tempo la curiosità di ascoltare del nuovo materiale era tanta, soprattutto perché stiamo parlando di una delle formazioni più originali (e sottovalutate) della scena alternative/post-hardcore internazionale.
Questo nuovo “With Shivering Hearts We Wait” è un album che può godere di una produzione cristallina da parte di Howard Benson (Hoobastank, Flyleaf, Three Days Grace) con suoni curati in ogni minimo particolare e composizioni che seppur presentino un approccio più accessibile non risentono di cali di personalità.
Infatti la partenza è col botto con “There Must Be Something In the Water” che sembra riconsegnarci i Blindside dei tempi d’oro ed un Christian Lindskog in grande spolvero, autore di una performance complessiva pressoché impeccabile che ne esalta la sua versatilità vocale.
Le restanti nove tracce alternano momenti di moderata aggressività ad altri più soft (“Monster On the Radio”) che svelano forse un lato più commerciale della musica del quartetto di Stoccolma, sebbene riescano a mantenersi su livelli di qualità medio/alti grazie a soluzioni melodiche mai scontate e sempre accattivanti.
In definitiva con questo loro sesto lavoro i Blindside rimangono in sospeso tra passato e presente, tra la  schizofrenia post-hardcore che li aveva lanciati all’esordio con l’illuminante “Silence” ed una nuova vena più rock venuta fuori col passare degli anni ed oggi viva più che mai.
Non vi rimane dunque che scegliere se accettarne il graduale cambiamento stilistico o accontentarvi di rispolverare i loro primi dischi ogni qualvolta ne sentite la necessità. Io sono più propenso per la prima opzione.