"The Verge" è il nuovo disco dei There For Tomorrow, band proveniente dalla Florida attiva dal 2003 al suo secondo full-length in carriera. Il disco contiene dodici tracce che racchiudono diverse radici stilistiche ma che, alla fine, possono essere compattati sotto un emo punk abbastanza comune, che non lascia spazio a grosse fantasie da parte dell'ascoltatore.
In giro ho letto grandi cose della voce di Maika Maile ma, sinceramente, non vedo nulla che possa far risaltare il suo timbro rispetto alle altre cinquanta voci dello stesso panorama. Ha un buon controllo dell'intonazione, su questo non c'è da discutere, però non ha quel qualcosa che possa contraddistinguerlo in mezzo al mucchio; stessa cosa vale per le sonorità che quest'album ci propone: Buone melodie catchy ed effetti musicali, abbinati a riff intensi ma che lasciano l'amaro in bocca, soprattutto in una scena cosi affollata di band tutte uguali dove vince chi sa come caratterizzare la propria musica.
Un'intro pacata ci trasporta in "The Verge", la traccia che dà il titolo all'album e che ha tutti i crismi per essere la punta di diamante. Una buona base di chitarra su cui si sviluppa il pezzo, seppur con alti e bassi, aiuta molto la voce di Maika che fa il suo dovere ed esprime al meglio le sue potenzialità. Altra canzone che denota potenzialità è "SAAVE", che dalla sua ha un ritornello molto orecchiabile da sing along, nonostante sul finale perda molta verve.
"The Verge" è sicuramente un buon prodotto, ma che ha quel sapore di già sentito misto ad una monotonia progressiva che non accenna a smettere man mano che si prosegue nell'ascolto. Purtroppo è la trappola in cui è facile cascare, e i There For Tomorrow pare ci siano caduti in pieno.