Secondo lavoro sulla lunga distanza per gli emiliani Valerian Swing che, dopo aver sorpreso tutti con il precedente “Draining Planning for Ears Reflectors” datato 2008, hanno assunto un assetto più strumentale con la dipartita del cantante decidendo dunque di proseguire la propria attività come trio.
Finiti tra le mani del prestigioso produttore Matt Bayles (famoso per i suoi lavori con Mastodon, Pearl Jam, Fall Of Troy e moltissimi altri) i tre musicisti con il nuovo “A Sailor Lost Around The Earth” riescono ancora una volta ad abbattere ogni barriera stilistica, a dileguarsi da ogni forma di catalogazione con la loro schizofrenica miscela tra post-rock, hardcore, punk, jazz, elettronica math, prog, insomma chi più ne ha più ne metta.
Se ad un primo impatto questo marasma generale di suoni ed influenze può lasciare un po’ spiazzati, in realtà i nostri riescono a rendere la propria proposta più accessibile grazie a melodie che si inseriscono al punto giusto rappresentando l’unico comun denominatore tra le varie tracce.
I Valerian Swing riescono a disorientare l’ascoltatore, a confonderne i vari punti di riferimento ma al tempo stesso lo affascinano con quelle aperture jazz che non ti aspetti (ad opera del trombettista Gianluca Putrella), con innesti hard’n’heavy da manuale, con i loro suoni sempre raffinati anche nei momenti più tirati, con un’espressività spontanea e fuori dal comune.
“A Sailor Lost Around The Earth” è un album coraggioso, un album che forse necessita di più di un ascolto per essere ben assimilato ma alla fine non delude le aspettative.
Chiudete gli occhi, liberate la mente e perdetevi anche voi nel mondo dei Valerian Swing.