“Twisted Toys non è altro che la fusione di 2 progetti ben distinti e separati ma con un unico obiettivo: creare una band che abbia la forza e l'impegno di dare alla luce una sonorità nuova, esclusiva mantenendo solide le influenze di ognuno dei componenti e non dimenticando mai la storia,il passato, ciò che ha contraddistinto la nostra "suonata" gioventù.”
Così recita l'incipit della biografia della band nostrana e nonostante l'obbligatorio piede di piombo da mantenere necessariamente ogni qualvolta ci si imbatta in chi parla della propria musica, per una volta ci sentiamo di poter appoggiare i fautori di questo “Enough”.
Il lavoro in questione si presenta come un EP composto di 4 tracce all'insegna di un alternative rock\metal non meglio definibile, essendo obiettivamente diverse e più disparate le influenze del quintetto.
La cover art del lavoro ben definisce la proposta dell'ensemble; ora liscia e fluida, ora tortuosa e aggressiva, la musica della band colpisce positivamente sin dal primo ascolto, per quanto la migliore fruizione del lavoro avvenga riascoltandolo più volte.
“The Journey Of Death” parte con un ritmo ipnotico infarcito di stop and go, creando un mix di compatto-innovativo che salta all'occhio in una formazione emergente ancora senza etichetta. Altrettanto valida la seguente “Let Me Sleep”, dove l'ottimo drumming e la validissima apertura melodica ci deliziano prima di “Enough”, title-track in cui il singer Gianluca Morrone sembra ricordare, durante il chorus, il miglior Jonathan Davis.
A “My Friend” tocca l'onere di concludere degnamente un lavoro che innanzitutto è personale, qualità questa che latita sempre più spesso a fronte delle miriade di produzione sfornate mensilmente.
Speriamo davvero che i “Twisted Toys” nei futuri lavori si dimostreranno capaci di mantenere alta la tensione dell'ascoltatore per un numero superiore di composizioni, dato che allo stato attuale ci sono davvero tutte le premesse per fare benissimo, basta aumentare l'esperienza e la produzione, che purtroppo avrà sempre il suo peso, magari facendosi aiutare da una label seriamente interessata alle indubbie premesse del gruppo.