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RED HOT CHILI PEPPERS
I'M WITH YOU

Dimostrare di avere ancora qualcosa da dire e doverlo fare senza il chitarrista di sempre, senza quel John Frusciante uscito dal gruppo per la seconda (e forse definitiva) volta.
Un’impresa non di certo semplice quella affrontata dai Red Hot Chili Peppers che tuttavia, a distanza di cinque anni dall’abbondante doppio album “Stadium Arcadium”, riescono a confezionare un decimo lavoro in studio nel complesso molto gradevole e mai banale.
Merito in parte del nuovo entrato Josh Klinghoffer, arruolato in sostituzione di Frusciante di cui era collaboratore nei suoi lavori solisti, che di certo ha messo a completa disposizione della band le sue grandi doti da polistrumentista portando nuove idee e rinfrescando quelle dei compagni, il cui talento non viene in ogni caso messo in discussione.
I Red Hot Chili Peppers del 2011 non sono più quelli folli ed irruenti degli esordi ma mostrano una maggiore maturità, dettata certamente da un’esperienza quasi trentennale che li ha portati oggi a scrivere un disco diretto, dai suoni compatti, un disco che in poche parole potremmo definire “onesto e sincero”.
“I’m With You” è un album rock molto più incline a soluzioni soft rispetto al passato, con la componente funk che riecheggia qua e la tra i soliti energici giri di basso di Flea e lascia spazio dunque a maggiori influenze pop, ad un più frequente ricorso a melodie orecchiabili ma non per questo prevedibili.
Il quartetto di Los Angeles riesce ancora a divertirsi e lo fa in brani come “Factory of Faith”, “Happiness Love Company” o nell’ironico primo singolo “The adventures of Rain Dance Maggie”, mentre emoziona l’ascoltatore con ballate come  “Brendan’s Death Song” (dedicata appunto alla morte dell’amico Brendan Mullen) e la bellissima “Police Station”.
Nel mezzo vi sono alcune canzoni non particolarmente memorabili ma complessivamente direi non ci si possa lamentare di un disco che mantiene comunque livelli di qualità medio-alti per tutta la sua durata, sintomo che i Red Hot Chili Peppers sono ancora tra noi e non hanno alcuna intenzione di appendere gli strumenti al chiodo. D’altronde loro hanno solo scritto la storia del Rock, vi aspettavate altro?

Whitelocust
Voto: 7
TRACKLIST:

1.Monarchy Of Roses
2.Factory Of Faith
3.Brendan's Death Song
4.Ethiopia
5.Annie Wants A Baby
6.Look Around
7.The Adventures Of Rain Dance Maggie
8.Did I Let You Know
9.Goodbye Hooray
10.Happiness Loves Company
11.Police Station
12.Even You Brutus?
13.Meet Me At The Corner
14.Dance, Dance, Dance