Nuovo album per i newyorkesi This Is Hell, il quarto della loro discografia, e già all’ascolto dell’opener “Acid Rain” una domanda sorge spontanea: “Questo è un disco hardcore?”
La risposta è senz’ombra di dubbio affermativa solo che alla loro ormai collaudata formula esplosiva Travis Reilly e soci hanno deciso di aggiungere una dose extra di influenze thrash/heavy, quasi come se si tornasse agli anni ’80 per assistere all’incontro tra i Metallica del “Black album” e i Black Fag di Henry Rollins.
I This Is Hell dunque si spingono verso una nuova direzione sbattendoci in faccia un sound difficilmente catalogabile entro un genere ben preciso, un sound più massiccio e talvolta elaborato che però non ha perso la sua capacità di travolgere l’ascoltatore al primo impatto, scatenando il solito caos infernale.
Evidenti segni di cambiamento si notano soprattutto nelle chitarre, perché in ogni traccia è presente un assolo, c’è molta più tecnica nei riff e non c’è da stupirsi se brani come la titletrack o  “The Wars: Part One” sembrano realmente usciti da “Master of Puppets”, anche se le linee vocali qui sono più feroci e brutali.
Con “Black Mass” il quintetto di Long Island riesce in maniera pressoché perfetta a dare forse un senso al termine Metalcore, qui inteso però nel suo vero ed unico significato, ovvero l’unione tra Metal e Hardcore, eseguita egregiamente in queste 10 canzoni. A questo punto non resta molto altro da dire, “questo è l’Inferno”, tuffatevici dentro.