"Un disco anarchico, attuale ed urgente".
Così viene definito "Io Sono Stato", nuova fatica dei Jerrinez che trova le sue radici nei testi dei tipici cantastorie milanesi, ma rivisitati sotto una forma moderna decisamente diversa da quella che siamo abituati a sentire nelle vecchie osterie.
Sicuramente può essere definito un disco irriverente, che strizza l'occhio a band come i CCCP e gli Skiantos che fanno dell'ironia cruda la loro arma letale, con storie vere raccontate in modo molto schietto e sincero. Melodicamente è difficile inserirli in un contesto, possiamo parlare di contaminazioni rock, ma con molteplici sfumature tra cui il post-punk che spesso fa la sua presenza in diverse canzoni. Non mi sento di buttare via del tutto questo disco, che qualche spunto interessante ce l'ha, ma che spesso viene sfruttato male con alcune parti vocali che non convincono del tutto, soprattutto quando si vuole uscire troppo dalla metrica della canzone.
"Io Sono Stato" è un disco sicuramente particolare, adatto per orecchie fini che sanno andare oltre l'apparenza e avventurarsi in ambientazioni anarchiche e sperimentali, ma rimane comunque il fatto che, con un maggior lavoro e cura dei pezzi - mixaggio compreso - il risultato potrebbe essere migliore.