Gli Everland sono una band romana nata recentemente dall’unione di componenti di alcuni gruppi storici del panorama alternative rock italiano tra i quali: Hopes Die Last, The Beauty e The Gaia Corporation. Da pochi giorni è uscito il loro album di debutto ‘One Upon A Time’ seguito da un tour italiano che li sta vedendo calcare i palchi di diverse città della penisola.
La copertina del CD è molto bella e ritrae una bambina dai capelli lunghi girata di spalle che guarda, immersa in un campo di sterpaglie, una ruota panoramica all’orizzonte. L’immagine è volutamente invecchiata ed ombrata tanto da dare un’atmosfera cupa e riflessiva all’artwork di ‘One Upon A Time’.
Una volta cominciato l’ascolto, non bisogna far passare troppo tempo per capire che questo CD è frutto di un ottimo lavoro realizzato sia nella fase compositiva che nella registrazione dei brani; l’alternative Rock che ci suonano gli Everland è così frizzante e spensierato da ricordarmi la classica band americana chiamata ad intrattenere gli studenti delle High School nel ballo di fine anno.
La seconda traccia “Mothermoon” mi piace veramente un casino, la voce riesce a dare il massimo con un timbro inconfondibile ed il ritornello è assolutamente micidiale. La splendida melodia con la quale è costruito il brano, permette di avere tutte le carte in regola per diventare una hit da trasmettere il sabato pomeriggio su Top Of the Pops. Credo che se questa “Mothermoon” fosse utilizzata come singolo e venisse spinta nella dovuta maniera nelle radio, con una buona dose di fortuna (che ci vuole sempre nel mercato discografico), riuscirebbe ad ottenere un successo significativo. La quinta traccia “Everland” viene interpretata con il massimo dell’empatia sia dal cantante che dal resto della band, l’ascoltatore non ha nessuna difficoltà nel percepire quanta passione abbiano speso questi ragazzi nel suonare il pezzo. A differenza delle precedenti tracce“The Way of Nower” mi convince meno, è cantata per la prima metà da una voce femminile sostituita poi dalla la voce di Marco Calanca che porterà il pezzo al termine. I brani che seguono sono sempre tutti di ottima fattura e molto interessanti, in grado di accompagnare l’ascoltatore fino ad una naturale conclusione dell’album. Prima che i pezzi terminino, il disco suona un pezzo più cattivo chiamato “The Whole Night” caratterizzato dall’utilizzo di una voce a tratti più graffiante e dura rispetto al resto dei brani.
La bella musica degli Everland mi fa immaginare questa band già affermata, mito di molte adolescenti che appendono i loro poster in cameretta, scrivono farsi d’amore nei diari di scuola e urlano come aquile ai concerti della band. Sia ben chiaro che questa riflessione non nasce dall’idea di sminuire questo splendido lavoro, ma dal fatto che trovi i pezzi di ‘Once Upon A Time’ incredibilmente adatti a piacere ad un pubblico più giovane.
Nonostante questa band suoni un Rock molto distante da quello che più amo, devo riconoscere che ascoltare gran parte di ‘Once Upon A Time’ mi ha entusiasmato e convinto: gli Everland hanno debuttato nel migliore dei modi, penso che questo CD riuscirà ad essere apprezzato da un pubblico veramente numeroso.