Dopo aver firmato per la Buil2Kill Records ed essere dunque finiti sotto l’ala protettrice di Trevor, cantante dei Sadist, tornano sulle scene i piemontesi Svart Vold, quintetto di Acqui Terme che già avevamo apprezzato qualche anno fa con il loro primo EP “Burning Memories”.
Questo primo full-length della band intitolato “Spiritual Stronghold” mostra sin dalle sue prime note dei forti segnali di crescita soprattutto per quanto riguarda il song-writing, oggi più maturo ed in grado di spingersi oltre quella violenta miscela tra la più pura tradizione death/thrash che caratterizzava i primi lavori.
Proprio questo sembra essere il vero punto di forza della band, ovvero il coraggio di intraprendere soluzioni sperimentali di più ampio respiro contraddistinte da un alto tasso tecnico oltre che da un dosato ricorso a malinconiche melodie che ben si inseriscono in tale contesto, ricordando in alcuni episodi gli Opeth agli esordi.
La furia delle chitarre, divise tra virtuosismi e potenti blast beat, ed i brutali intrecci tra il growl e lo screaming dei due cantanti si incontrano dunque con arpeggi delicati, con atmosfere più cupe e visionarie dando vita a brani di pregevole fattura come “Stalingrad” o “Raping The Triumph”, contrapposti ad altri dall’impatto più immediato ed esplosivo come “Hanging Revolution” o "Dead Invain".
In definitiva gli Svart Vold con questo loro debutto discografico riescono a mettere in mostra una personalità e versatilità non così diffusa tra le nuove leve del metal moderno, alimentando di fatto le aspettative riguardo il proprio futuro, il quale si spera possa regalargli ancora parecchie soddisfazioni.