Direttamente dall’Abruzzo Hardcore, i MuD registrano un album chiamato ‘Violence Against Violence’ dal suono crudo e senza fronzoli. La band si forma nel 2004 nella Val Vibrata a Teramo e nonostante le difficoltà legate ai continui rimescolamenti della formazione, registrano il primo demo nel 2006. L’obiettivo è quello di suonare dei pezzi d’impatto da poter proporre nelle esibizioni on the road in giro per l’Italia. I suoni della band Abruzzese con il passare del tempo tendono a contaminarsi sempre più di influenze hardcore che danno maggiore incisività ai brani. Nonostante nel 2009 i MuD riescano a registrare un EP autoprodotto composto da 3 pezzi più un intro, la band si trova ancora a dover affrontare dei cambi di Lineup che li porterà a sostituire prima il batterista e negli anni successivi il bassista. Finalmente nel 2011 esce il primo full album della band dal titolo ‘Violence Against Violence’ sotto l’etichetta Audiozero Records.
Il brano che segue l’intro, riesce a far emergere immediatamente la violenza e la potenza dell’intero lavoro: i MuD infatti utilizzano dei suoni tiratissimi realizzati con chitarre pesanti, voce rabbiosa e batteria martellante. I pezzi successivi non sono da meno: "Breakdown", "Full Of Hate" e "Respect the Scene" scorrono adrenalinici e colpiscono l’ascoltatore in pieno volto! I testi, come nella migliore tradizione HC, sono pregni di rabbia, violenza e fanno continui riferimenti alla scena Hardcore ed ai suoi valori. "Hostile!" è un gran bel pezzo, tanto da ricordarmi quei brani cantati in portoricano che Freddy Cricien (cantante Newyorkesi Madball) ama inserire nei dischi da qualche anno.‘Violence Against Violence’ continua tellurico e cattivo, mantenendo vivo l’interesse del fruitore che di certo non può rilassarsi. L’ultimo brano è ‘Less Than Zero’, una cover dei Terror attraverso la quale i MuD vogliono omaggiare una delle band che probabilmente ha ispirato maggiormente ‘Violence Against Violence’. Finito il pezzo, dopo qualche minuto di silenzio, parte una canzone Rock n’Roll cantata in Abruzzese dai toni esilaranti che sembra eseguita da Martufello ai tempi del bagaglino.
L’album dei MuD suona valido ed interessante, un gran bel disco attraverso il quale gli abruzzesi hanno la possibilità farsi conoscere e sprigionare fiumi di energia dal vivo. Mi piacerebbe ascoltarli live, magari per aprire la serata dei Terror prevista a Roma ad Aprile!