I PEK sono un trio alternative rock nato nel 2007 apertamente ispirato al rock anni ’90 - grunge, in special modo - ma senza tralasciare reminiscenze del rock psichedelico che ha marchiato a fuoco gli anni ’70 e l'hard rock tipico del successivo decennio.
I brani presentano grandi riff di chitarra, molto curati e ottimamente strutturati, in grado di prendere per mano le canzoni portandole al livello successivo; c'è spazio anche per buone parti di basso e batteria, ma a differenza delle chitarre l'impressione è che questi facciano essenzialmente la propria parte prettamente ritmica lasciando volontariamente le luci della ribalta alle sei-corde, senza pertanto cercare di strafare nè incantare.
"Desire" rappresenta il brano più tirato, in cui i suoni si appesantiscono facendo fuoriuscire tutti i riferimenti alla scena nineties che ho citato poc'anzi... Anima grunge che si rivela il perno centrale delle musiche di questo album, lasciando ad un ruolo secondario le altre due tipologie di rock di cui ho parlato nell'introduzione; decisione probabilmente figlia anche del timbro vocale del cantante, decisamente più vicino ad un Layne Staley piuttosto che a Vince Neil.
Anche l'atmosfera trasmessa dai testi viaggia più in direzione di Seattle invece che di Los Angeles, dando vita a sette tracce che raccontano una storia di degenerazione e di tormenti, con una emotività più cupa ed introspettiva; in definitiva un buon lavoro senz'ombra di dubbio e credo che continuando per questa strada questi ragazzi geneovesi potrebbero dire la loro nel panorama rock italiano. Il talento non manca di certo.