Questo gruppo romano ci aveva già colpito nel 2009 con l'EP  “Seasons” tanto da essere segnalato come band della settimana.
Forti oramai di quasi 10 anni di esperienza sono tornati nel 2012 con questo EP “Get Out Of My Head”.
Le sonorità sono sempre quelle di un rock alternative anni '90 stile Alice in Chains, duri e melodici allo stesso tempo.
Subito con la prima traccia si incomincia a spingere sull’acceleratore con sonorità un po’ più metal che però si mischiano benissimo con le parti più melodiche e le chitarre meno distorte.
Con il secondo brano i toni diventano più melodici, quasi acustici, per esplodere con i ritornelli più spinti. Nulla di eclatante o di nuovo, ma riescono a colpirmi per i riff precisi e incisivi.
Forse si potrebbe anche non iniziare il terzo brano con urla che ricordano troppo il compianto  Layne Staley di “Would?”. ma penso che il gruppo di Seattle abbia segnato i ragazzi della capitale. Il rischio però è di diventare una cover band. In questo terzo brano aggiungono anche gorgheggi alla Eddie Vedder sempre per rimanere in tema post grunge.
Il quarto e ultimo pezzo, pur presentando l’intro simile a “Check My Brain”, è la canzone che mi piace di più grazie anche a sonorità dark quasi psichedeliche.
Whitelocust scrisse che il gruppo sarebbe cresciuto se si fosse tolto alcune sonorità dei loro gruppi preferiti, ma mi dispiace dirlo io questa crescita non l’ho vista.
In conclusione posso dire che a parte tutto il gruppo suona veramente bene e spero di sentirli presto per vedere se ci sono stati dei miglioramenti.
Adesso li aspettiamo di vederli in giro per i locali della penisola per vedere se la potenza che mettono nei brani la mettono anche dal vivo.