Se dovessi trovare un termine per definire i Katatonia il più azzeccato sarebbe sicuramente affidabili (nonostante i continui cambi di line up). Si perchè dopo anni di buoni album, compreso l'ultimo "Night is The New Day", sarebbe stato quanto meno umano aspettarsi un leggero calo fisiologico. Invece la band svedese si ripropone per l'ennesima volta con tutta la propria classe, dimostrando di aver raggiunto una maturità tale da consentirgli di poter ampliare il proprio concetto di metal, ripartendo dalle basi del precedente album e dipingendo una tela fatta di sfumature metal, rock, dark, gothic fino ad arrivare in qualche modo al pop. E poco importa se dei trascorsi doom non è rimasto praticamente nulla. Il cantato "teatrale" in bilico tra Maynard James Keenan e Dave Gahan di Jonas ha raggiunto livelli qualitativi difficilente criticabili, forse l'unico appunto che gli si può fare è una certa staticità nelle melodie come se fosse rimasto un pò prigioniero del proprio stile, ma sarebbe un pò come andare a cercare il pelo nell'uovo. I Katatonia del 2012 sono una band matura, consapevole dei propri mezzi sia in studio che in sede live e definirli semplicisticamente come i Tool del nord europa è decisamente troppo riduttivo.