I creatori del più singolare e fresco progressive metal odierno, i Between the buried and me,  hanno presentato il 9 Ottobre “The Parallax II:Future sequence”, registrato presso  Winston-Salem nella Carolina del Nord con l’amico/produttore di sempre Jamie king.
È passato decisamente poco tempo. Era il 2011 quando i Between The Buried and Me presentavano  un EP “The parallax: Hypersleep dialogues”  che oggettivamente ha rappresentato  il manifesto di un profondo cambiamento, non propriamente stilistico-compositivo, ma concettuale e che contestualmente ha segnato anche il passaggio alla Metal Blade Records.
Trenta minuti introduttivi ed indispensabili per comprendere a fondo quelli che saranno i personaggi, i concetti e la forza intrinseca in “The parallax II: Future sequence”  vero contenitore della storia  e dell’azione dei  protagonisti, Prospect I e II, intenti ad intraprendere un viaggio attraverso lo spazio ed il tempo con il compito di dover curare i difetti dell'umanità, con qualsiasi mezzo necessario.
“Future sequence” è un album brillante perché, azzardando il paragone, suona ultraterreno, proprio come le esperienze extracorporee, attraverso le quali è possibile visitare il regno delle emozioni, delle passioni e soprattutto del desiderio, con testi che aiutano a catturare le prospettive e le emozioni dei due personaggi su citati.
Sappiamo benissimo quanto possa essere stucchevole il tecnicismo freddo, privo di tensione emotiva e partendo da questa affermazione, spero condivisa, che sarà possibile comprendere la sorprendente capacità creativa dei BTBAM.
Se nel vivo di “The Great misdirect” vi sorprendevano il belare delle pecore o i brindisi da taverna in gusto medievale, non vi stupiranno anche questa volta le sorprendenti quanto spregiudicate soluzioni,  che suonano come un “Non prendeteci troppo sul serio”.
In “The Parallax II: Future sequence” più maturo mi è sembrato il ruolo di Tommy Rogers,  infatti oggi a  livello vocale più nessuna critica gli può essere mossa, tuttavia, è riuscito a ridimensionare l’ingombrante “Gap” tecnico dagli altri musicisti della band ed in particolar modo nel ruolo di tastierista. Riuscire a trovare spazio nelle ingarbugliate trame dei chiatarristi, non sarà stato semplice e quindi i miei complimenti! Per il futuro?  non possiamo che fidarci.
In conclusione, se il non luogo dove possiamo ricercare il nostro benessere interiore è lontano dal nostro corpo, raggiungiamolo, premendo PLAY su “THE PARALLAX: FUTURE SEQUENCE”-BETWEEN THE BURIED AND ME.