In questi anni, nel profondo del mio stomaco, si annidava un fastidioso stato  di preoccupazione. Ho temuto  che la ciclicità della vita delle cose come nelle persone, colpisse la fluente creatività dei Converge. Mi chiedevo: con quali parole annuncerò,  a tutti quelli che non lo sapranno ancora,  che  l’album è stato un flop?
Tuttavia, tali preoccupazioni non avevano ragione di esistere e perciò chiedo a Voi indulgenza, solo per averci pensato! E sapete perché? Perchè i CONVERGE  hanno un anima e  questa è immortale.
Pochi possono vantare un curriculum come quello dei Converge e se dopo 20 anni di carriera questo torrente scorre ancora e distrugge  gli argini della mediocrità, molto si deve  al carisma delle individualità, un’essenza che va oltre la stessa  creatura/CONVERGE.
“ All we Love All leave behind” arrichisce di nuove sfumature  la visionaria opera che i Converge avevano in mente,  già ricca di straordinaria magnificenza. I pigmenti di “AWLALB” sono miscelati con la stessa rabbia corrosiva di sempre,  ma setacciati, rispetto al passato, in maniera più accurata. 
I Converge hanno un passato glorioso, non dimentichiamolo, e “Jane Doe”  ne è un esempio, un capolavoro grazie al quale si ha diritto immediato alla beatificazione.
Pochi gruppi,  avrebbero retto l’insostenibile peso di quel capolavoro. Parte del loro successo si deve proprio a questa forza, non hanno mai diminuito in tutti questi anni la loro intensità ovviamente parlando in termini di rabbia e potenza. Oggi, i CONVERGE,  sono un esempio da seguire perché  soldi  e notorietà sono  mali dai quali hanno saputo non farsi contagiare, preservando, intatta, la coerenza mostrata sin dagli esordi.
Adesso buttiamoci dentro:
“ All we Love All leave behind” va ascoltato e amato nella sua interezza, come qualcosa di indivisibile, tutto o niente, un vero muro.
Questo per anticiparvi  cinque semplici parole:
 E’ un album che spacca! Ancora una volta, pura ferocia esplosiva!
“Sadness comes home” e “Glacial pace” contengono, a mio parere,  i due  più “stilosi” e accattivanti riff, di quelli che si fissano in testa e che non danno tregua,  mentre sarà ascoltando i brani “Trespass” e “Tender abuse” che avrete la conferma che dietro le “pelli” non c’è un essere umano.
Questa volta, in modo inusuale, “chiuderò” salutandovi con una poesia:
Castigo o punizione. Ho atteso,  temuto e sofferto. Ho dovuto sopportare  in questi anni odiosi, fino al fondo dell’amarezza, musica squallida e perduta. Finalmente la correzione può generare i suoi frutti “ All we Love All leave behind”  è stato creato.