Cinque anni come millenni è durata l'attesa per quella che sarà ricordata come una delle migliori pagine della musica,del filone "post metal" mai scritte prima.
"Vertikal" è un concept album ispirato a "Metropolis" una pellicola datata 1927, molto discussa dalla critica dell'epoca. Un film firmato del regista austriaco Fritz Lang che dopo anni dalla prima presentazione al pubblico ha continuato a far parlare si sé, grazie ad una dichiarazione di Adolf Hitler che la indicava come la sua opera cinematografica preferita.
Dopo una doverosa introduzione su quella che è stata la fonte ispiratrice del progetto "Vertikal", senza perdere altro tempo, catapultiamoci nelle viscere di questo disco.
"Vertikal" è un album intenso e forte che nasconde tra i cupi e cadenzati riverberi la sua vera anima, una maturità chiara ed espressa palesemente con tutti i mezzi e che non si nasconde dietro il timore di creare un disco troppo sofisticato e complesso.
Premetto che un semplice ascolto non sarà sufficiente ad appagarvi ma solo chi si presterà a essa potrà scoprirne la magnificenza; in altri termini munitevi di curiosità ma anche di quella necessaria emotività e attenzione che possiede solo l’ascoltatore, "maturo".
"Vertikal" è un disco pregevole come un antico manoscritto, dolce come una colata di lava e ardente come il centro della terra.
L'opera è complessa e sicuramente cinematografica, specialmente nei momenti più intimi, brani lunghi e a tratti ipnotici,in un chirurgico equilibrio di suoni sintetizzati e tastiere, con le chitarre che armoniosamente s’intrecciano tra arpeggi sospesi nell'etere e accordi che dettano il tempo in un martellare lento, cupo e cadenzato, e in "synchronicity" la genialità compositiva dei Cult Of Luna mi obbliga a un inchino di rispetto, evocativa!
Se proprio vi resterà indigesto vi invito a rivalutarlo in un secondo momento, affinchè questo disco non diventi una meteora del vostro 2013.