Quando penso ad un tipo veramente strano (oddfellow la traduzione inglese) mi vengono in mente pochi nomi capaci di impersonare una figura del genere, Mike Patton è sicuramente in cima a quella lista. Se poi parliamo di tipi strani (e la copertina è abbastanza eloquente) qui ce ne sono addirittura altri 3: Duane Denison (Jesus Lizard, Unsemble) alla chitarra, John Steiner (Battles, Helmets) alla batteria e ora anche il bassista Trevor Dunn (Mr. Bungle, Fantômas, Melvins), vecchia conoscenza di Patton.
La creatura capitanata dal carismatico cantante americano torna dopo sei anni di silenzio con un disco bomba, uno di quelli da ascoltare a volumi folli per tutto il giorno per goderne appieno della sua maestosità.
Affidandosi ad un altro geniaccio come Collin Dupuis (The Black Keys tra i vari assistiti) al mixer. i Tomahawk ci sorprendono con un sound roccioso e dannatamente genuino proprio come se stessero suonando lì davanti a voi, la potenza viscerale delle canzoni viene fuori in modo del tutto naturale lasciando che la musica parli da sè: blues, alternative, stoner, funk, jazz e psichedelia vivono e si mescolano continuamente per tutto il disco grazie all'intelligenza e alle qualità straordinarie messe in campo dal quartetto guidato dal camalentico ex Faith No More, probabilmente qui ad uno degli apici della sua carriera.
Ecco che si palesa la vera accezione di rock alternativo, fate vostro questo grande gioiello del 2013.