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EARTHTONE9
IV

Dopo un EP di rodaggio i riuniti Earthtone9 si ripresentano dopo tredici anni
con un nuovo album che a sorpresa è tutto fuorchè nel segno della continuità.
Chi si aspettava una nuova bastonata hard core o una nuova ibridazione tra core
e alternative come nel fortunatissimo Arc Tan Gent forse rimarrà un pò deluso.
C'è da dire che sono passati tredici anni e forse certe formule ormai stra
usate/copiate non è più il caso di riproporle, anche se sei stato uno dei primi
a portarle alla ribalta e hanno fatto la tua fortuna. Occorreva quindi una prova
di coraggio e maturazione che prende il nome di "IV", un album che di old
school ha solo l'apertura affidata a "March of the yeti" ed in parte il singolo
"Preacher", per il resto ci ritroviamo al cospetto di una band profondamente
cambiata, molto più incline alla melodia e propensa a sperimentare nuovi suoni
che si aggiungono a quelli vecchi, come alcuni riff sludge che in qualche modo
richiamano gli ultimi Down come su "God Cloud" e "Hars Light".Ma torniamo alla
melodia che è la parte più sostanziosa di questo nuovo album ed anche quella
che riserva i momenti migliori.L'interpretazione di Karl Middleton è
sicuramente buona, anche se la ricerca continua del clean a sfavore del vecchio
scremo/growl fà tornare in mente molto più il suo vecchio side project The
Blueprint che gli Earthtone9.Detto questo in "IV" troviamo i bellissimi passagi
melodici di "Andersion" dove l'alternative metal pare andare a braccetto con
una sorta di post grunge sempre senza perdere di vista il vecchio amore per i
Tool (anche se in quel senso gli Earthtone9 di oggi paiono aver tagliato in
buona parte il cordone ombelicale con la band di Maynard).Con i romanticismi di
"Our last sunrise" pare imbattersi in qualcosa di simile agli ultimi Deftones.
L'ombra dei Tool si ripresenta anche nell'hard rock alla Undertow di "The sound
of the engine tour".In chiusura arrivano i dieci minuti prog di "Occam's razor"
che anche se con piglio più melodico ricordano in un sol colpo Neurosis, Tool e
isis. Questo "IV" è un album da ascoltare e riascoltare più volte prima di dare
un giudizio definitivo, lo spiazzamento iniziale potrebbe essere picevolmente
messo da parte dall'aria nuova portata dalla band inglese che pare proprio
avere tutte le intenzioni di rimettersi in gioco in tutti i sensi.

UnderD
Voto: 7.5
TRACKLIST:

1-march of the yeti
2-preacher
3-sea of blades
4-andersion
5-god cloud
6-our last sunrise
7-hars light
8-the sound of the turing
9-horizon,s end
10-occam's razor