Ci sono momenti in cui un'artista, dovrebbe capire che è arrivato il momento di prendersi una pausa, raccogliere le idee e riproporsi, senza fretta, più forte di prima. A quanto pare, Max Cavalera, non vuole avere niente a che fare con tutto questo e continua a sfornare album e nuovi side project, ormai a cadenza quasi annuale (ai Soulfly e ai Cavalera Conspiracy, si sono aggiunti i Killer Be Killed). Poche settimane fa, Gloria Cavalera (moglie e manager di Max), ha detto "Max caxa riff in continuazione!" e mai affermazione fu più azzeccata, vista la prolificità del marito. Il problema, è che la quantità va a discapito della qualità. I Soulfly di oggi, stanno cominciando a coverizzare se stessi ed in gran parte, anche i Cavalera Conspiracy (dove milta anche Marc Rizzo). Nonostante tutto, Il nuovo album a tema religioso "Archangel", rappresenta un netto miglioramento rispetto al prececedente filo death e disastroso "Savages". Il combo brasiliano abbandona dunque gli estremismi e la cupezza del recente passato, per riabbracciare il groove ed il thrash di "Conquer" e "Omen", anche se, ovviamente, l'effetto sorpresa è decisamente sotto lo zero. "We Sold Our Souls To Metal" è l'inno al metal, forse anche un po' autocelebrativo, che apre il disco. Nulla di eccezionale, un brano breve, dal mordente thrash-core ed il riff melodico. "Sodomites", che vede la partecipazione di Todd Jones dei Nails, è un brano al tempo stesso groove, ripetitivo e monotono, dall'incidere pachidermico. "Ishtar Rising" è il primo brano a mostrare segnali incoraggianti, c'è qualcosa di "nu" nel suo sound, forse si avvertono alcune flebili tracce di Soulfly 3 e Prophecy. Non è del tutto da disprezzare nemmeno "Live Life Hard", che ricorda qualcosa di Primitive, forse il pezzo "Terrorist", e vede il secondo featuring del disco, quello con Matt Young dei King Parrott. "Archangel" non offre particolari sussulti, ma forse, tocca il proprio apice con il groove di "Titans", che anche in questo caso, mi ricorda le atmosfere di Soulfly 3. Nella scheggia thrash core finale "Mother Of Dragons", i maschietti della famiglia Cavalera, si presentano tutti e tre dietro al microfono e così, oltre alla voce di Max, possiamo sentire anche quelle di Igor e Richie. Da segnalare nella versione deluxe, la presenza dell'immancabile momento tribale di "Soulfly X" (ah si, dimenticavo, Archangel è il decimo album della band). I Soulfly di oggi sono questo: una band di ottimi musicisti che su disco sa ancora divertire (in sede live un po' meno), anche se si limita al compitino senza strafare. Adesso però prenditi le ferie Max