Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX
su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
La trasmissione andrà in onda ogni Giovedi dalle 20 alle 21!
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STONE SOUR
STONE SOUR
STONE SOUR
Corey
Taylor e James Root, voce e chitarra della formidabile creatura a diciotto gambe
a nome Slipknot, tolgono le maschere che li hanno resi celeberrimi e riesumano
la loro vecchia band, gli Stone Sour: nati nel 1992 e sciolti nel 1997, la seconda
vita della Pietra acida porta infine al disco desordio targato
2002 e promette di essere qualcosa di più che un semplice side project
estemporaneo visti anche i problemi di convivenza e gestione che affliggono
i Knot
Il brano che apre il cd (nonché primo singolo) è Get inside: si tratta di una song in puro Slipknot style (con labile rapping di Corey, il muro di chitarre di Jim Root e Josh Rand e la martellante batteria di Joel Ekman, che pur non essendo Joey Jordison se la cava egregiamente), evidentemente un contentino riservato ai fans dei nove mascherati, che potrebbero rimanere infatti spiazzati dal resto dellalbum che, essendo stato in parte scritto anni or sono in piena epoca grunge risente ampiamente dellaura degli Alice in Chains in primis e può pericolosamente suonare datato; non a caso DJ Sid (manco a dirlo degli Slipknot) dà manforte al quintetto con le sue turntables su Orchids e Cold reader, rinfrescando le suddette canzoni e rendendole pregevoli e gradevoli. Proseguiamo con Blotter che, dopo un intro a dir po co delirante, si trasforma in una canzone nirvaniana e con Choose, le cui chitarre alla Pantera, non risollevano la canzone meno incisiva del lavoro, e giungiamo allo splendido hard rock melodico di Monolith e allaltrettanto notevole Inhale con un organo di sottofondo e la voce pulita di Corey a suscitare pelle doca. Lo zenit della melodia è ovviamente appannaggio della ragnesca Bother, exploit cantautorale solista di Corey Taylor degno di Mark Knopfler. Blue study percorre la strada finora delineata senza dare nellocchio, Take a number si approssima al sound dei primi Pearl Jam, mentre in Idle hands, la voce sinuosa e distante di Corey sembrerebbe discostarsi dalla durezza delle chitarre; un riff killer erige la possente Tumult prima dello spoken word di Omega, che chiude lalbum.
Lhard rock-grunge-metal degli Stone Sour potrebbe indispettire e risultare sorpassato allalba del nuovo millennio; ciononostante la vecchianuova band di Corey Taylor elargisce più di una grande canzone il che non è da poco.
Il brano che apre il cd (nonché primo singolo) è Get inside: si tratta di una song in puro Slipknot style (con labile rapping di Corey, il muro di chitarre di Jim Root e Josh Rand e la martellante batteria di Joel Ekman, che pur non essendo Joey Jordison se la cava egregiamente), evidentemente un contentino riservato ai fans dei nove mascherati, che potrebbero rimanere infatti spiazzati dal resto dellalbum che, essendo stato in parte scritto anni or sono in piena epoca grunge risente ampiamente dellaura degli Alice in Chains in primis e può pericolosamente suonare datato; non a caso DJ Sid (manco a dirlo degli Slipknot) dà manforte al quintetto con le sue turntables su Orchids e Cold reader, rinfrescando le suddette canzoni e rendendole pregevoli e gradevoli. Proseguiamo con Blotter che, dopo un intro a dir po co delirante, si trasforma in una canzone nirvaniana e con Choose, le cui chitarre alla Pantera, non risollevano la canzone meno incisiva del lavoro, e giungiamo allo splendido hard rock melodico di Monolith e allaltrettanto notevole Inhale con un organo di sottofondo e la voce pulita di Corey a suscitare pelle doca. Lo zenit della melodia è ovviamente appannaggio della ragnesca Bother, exploit cantautorale solista di Corey Taylor degno di Mark Knopfler. Blue study percorre la strada finora delineata senza dare nellocchio, Take a number si approssima al sound dei primi Pearl Jam, mentre in Idle hands, la voce sinuosa e distante di Corey sembrerebbe discostarsi dalla durezza delle chitarre; un riff killer erige la possente Tumult prima dello spoken word di Omega, che chiude lalbum.
Lhard rock-grunge-metal degli Stone Sour potrebbe indispettire e risultare sorpassato allalba del nuovo millennio; ciononostante la vecchianuova band di Corey Taylor elargisce più di una grande canzone il che non è da poco.
Silvio52
Voto: 7
Voto: 7
TRACKLIST:
1. Get Inside
2. Orchids
3. Cold Reader
4. Blotter
5. Choose
6. Monolith
7. Inhale
8. Bother
9. Blue Study
10. Take A Number
11. Idle Hands
12. Tumult
13. Omega
1. Get Inside
2. Orchids
3. Cold Reader
4. Blotter
5. Choose
6. Monolith
7. Inhale
8. Bother
9. Blue Study
10. Take A Number
11. Idle Hands
12. Tumult
13. Omega