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AVENGED SEVENFOLD
WAKING THE FALLEN
Suonare heavy metal associandovi un'attitudine prettamente emo-punk, ovvero giocando molto sull'immagine e sull'apparenza scegliendo un look molto trendy con il quale presentarsi al pubblico: queste le basi fondamentali della filosofia targata Avenged Sevenfold, eletti quasi all'unanimità 'tamarri del rock 2003' grazie appunto al proprio aspetto, fatto di braccia muscolose, molteplici tatuaggi, tocchi di eyeliner e naturalmente vestiti fashion. In genere si dice che anche l'occhio vuole la sua parte.
La musica proposta dal combo di Orange Country è alquanto difficile da definire con precisione, si può descrivere sommariamente come heavy metal incrociato a cellule di punk, hardcore ed anche glam-rock, pescando un po' qua e un po' là arrivando a forgiare un sound originale nella sua quasi completezza; c'è un po' di tutto nello stile degli A7X, dai riff di scuola Iron Maiden a chorus ispirati ai Bad Religion, da inclinazioni A.F.I. ad aperture alla Converge e Dillinger Escape Plan, con saltuarie incursioni in territori Motley Crüe ed atmosfere tendenti al Dark Metal. Di tutto un pò.
"Waking The Fallen" è il loro secondo album ed esce a circa un anno di distanza dal buon "Sounding The Seventh Trumpet": appaiono subito evidenti alcuni elementi di maturità, la band è cresciuta, tecnicamente migliorata, le canzoni sono più solide, più curate, più studiate. La già invidiabile tecnica individuale dei musicisti sorprende ulteriormente tenendo presente che l'età media dei componenti è di circa vent'anni: tra loro merita a mio avviso citazione particolare il lead guitarist Synyster Gates, in grado di sfornare assoli al posto giusto al momento giusto atti a coinvolgere ancor di più l'ascoltatore, donando perciò qualità aggiuntiva ai pezzi.
Delude invece la batteria, soprattutto a causa delle discutibili scelte di registrazione e mixaggio: le percussioni risultano infatti lontane dagli altri stumenti, poco incisive e quasi lobotomizzate come se suonassero live in uno stanzino diverso da quello di chitarre e basso; probabilmente una scelta più 'metal-oriented' con suono meno ovattato avrebbe senz'altro giovato a tutti i brani.
Tra le canzoni contenute vorrei citare quello che io reputo il pezzo assolutamente migliore, "Chapter Four", e l'interessante ossimoro musicale "I Won't See You Tonight Pt. 1", una ballad pacata ed emozionale con tanto di pianoforte, ed "I Won't See You Tonight Pt. 2" musicalmente opposta rispetto alla quasi omonima e permeata di cattiveria; le altre si assestano invece più o meno sullo stesso livello qualitativo, ma in accezione personale segnalo "Unholy Confessions", "Remenissions", "Eternal Rest" e "Second Heartbeat".
Insomma, senza usare mezzi termini mi sento di affermare che questo è sicuramente un bel disco a grandi linee in grado di sfondare sia tra i metallari sia tra i giovincelli più tendenti a sonorità emo-punk-hardcore, forti inoltre di un look che cattura immediatamente l'attenzione (in maniera positiva o negativa è volubile opinione personale) e sappiamo quanto anche questo elemento giochi oggi un ruolo particolarmente importante; gli Avenged Sevenfold hanno spiccato il volo verso il mainstream, ora sta a loro muovere le ali.
Tempo
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1. Waking The Fallen
2. Unholy Confessions
3. Chapter Four
4. Remenissions
5. Desecrate Through Reverence
6. Eternal Rest
7. Second Heartbeat
8. Radiant Eclipse
9. I Won't See You Tonight Pt. 1
10. I Won't See You Tonight Pt. 2
11. Clairvoyant Disease
12. And All Things Will End