Ritornano i Dog Fashion Disco, uno dei gruppi più folli d'America che due anni fa si erano fatti molto apprezzare per quello che era il loro debutto "Anarchist of good taste": basso, chitarra, batteria e tastiere danno vita a canzoni al limite del demenziale anche in questo secondo lavoro della band di Washington.
"Love song for a witch" apre alla grande l'album: un intro quasi trash metal precede la parte vocale molto pattoniana, prima di passare un ritornello melodico di rara bellezza. "Rapist eyes" vede la solita tastiera impazzita comporre delle melodie circensi mentre "Dr. Piranha" fa emergere la grande ammirazione che deve nutrire il gruppo per Mike Patton e le sue creazioni. "Fetus on the beat" è una canzone inquietante grazie anche alla tastiera che è la vera protagonista dei pezzi dei Dog Fashion Disco. L'intro "Worm in a dog's heart" sembra una marcia funebre ma poi esplode la vena goliardica del quintetto. In "plastic surgeon" c'è un inizio allarmante che si perde nel proseguo della canzone.La successiva "Pogo the clown" lascia a bocca aperta: atmosfere jazz da club anni 50 caratterizzano questa sorprendente canzone! "Castaway" potrebbe benissimo essere la sigla nu-metal di una nuova serie della Famiglia Addams grazie ai toni della sempre presente tastiera."Nude in the wilderness" colpisce per il testo a dir poco demenziale: "Se fossi il figlio di Dio vivrei da solo nudo in maniera selvaggia/Gli animali mi parlerebbero e approccerebbero senza esitazione...". In "The acid memoirs" aleggia ancora lo spettro del signor Patton, mentre "Deja vu" è l'unico episodio a mio avviso debole dell'album. L'album si conclude con la scanzonata "Magical band of fools" e ben tre bonus tracks tra cui una vera chicca, una versione reinterpretata in chiave Dog Fashion Disco del tema principale di Grease.