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Dal 6 ottobre riparte GROOVE BOX su Radio Lupo Solitario 90,7 FM!
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EVERY TIME I DIE
GUTTER PHENOMENON
Mettetevelo bene in testa: gli Every Time I Die non sono un gruppo metalcore. Proprio no e meno male; certo, qualche influente cromosoma del genere al quale sono talvolta erroneamente accostati è penetrato nelle loro cellule, ma ciò assolutamente non rappresenta un buon motivo per definirli in tal maniera. O, se preferite, non più. Gli Every Time I Die sono oggi una incredibile ventata di innovativa freschezza sonora, un micidiale (ed originale) mix di influenze diverse amalgamate ad arte, risultando mai banali e, soprattutto, pieni di valida creatività e caotica follìa. In un panorama musicale sempre più statico e stereotipato, ridotto ormai al paradossale contrasto tra sterilità creativa e fiorente numero di nuove pubblicazioni, “Gutter Phenomenon” (termine utilizzato negli anni ’50 per descrivere la musica rock’n’roll e la reazione della gente verso questa stessa musica) è un vero e proprio toccasana; prendete i Queens Of The Stone Age, i White Stripes, i System Of A Down, i Glassjaw, i Primus e i Dillinger Escape Plan, fondete assieme i loro tipici stili aggiungendo una spruzzata di quell’amato/bistrattato emo-metal-core-hardcore tanto in voga ultimamente, unitamente ad una irrefrenabile voglia di rock’n’roll e come risultato farete il vostro ingresso nel ‘fenomenale’ mondo di questi ragazzi provenienti da Buffalo.
Rispetto ai precedenti “Hot Damn!” e “Last Night In Town”, la sregolata pazzìa di questi musicisti è sicuramente più controllata e pulita, il totale caos rumoroso è stato ordinatamente regolato e legato a precisi schemi lasciando al contempo carta bianca alla sgorgante inventiva dei musicisti, senza così gravare eccessivamente sulla natura e sullo stile di questa band: semplicemente si potrebbe dire che, questa volta, si è badato molto di più alla struttura compositiva (adeguatamente studiata) e ad un songwriting più compatto, cercando (e trovando) un compromesso in grado di garantire un maturo equilibrio tra il mantenimento delle proprie idee primordiali ed una comprensibile volontà di ottenere maggior riscontro di pubblico. E tutto questo ha decisamente permesso al gruppo di realizzare quello che, a mio personale parere, va assolutamente annoverato tra le produzioni più originali e pimpanti di quest’anno e degli ultimi anni.
Nella mia personale elite dei pezzi meglio riusciti mi sento di inserire tracce come “Apocalypse Now And Then”, “Kill The Music”, “Champing At The Bit” e “L'Astronaut”, ottimamente contorniate da ulteriori creazioni di pregevole fattura, ottenendo così un risultato finale assolutamente folle, divertente, schizofrenico e caotico (in senso positivo), poggiante comunque su una struttura indiscutibilmente solida e ben curata; da segnalare inoltre le ‘guest appearances’ di Daryl Palumbo dei Glassjaw/Head Automatica in “Champing At The Bit” e di Gerard Way dei My Chemical Romance in “Kill The Music”.
Tempo
Voto: 7+
TRACKLIST:

01. Apocalypse Now And Then
02. Kill The Music
03. Bored Stiff
04. Easy Tiger
05. Tusk And Temper
06. The New Black
07. Champing At The Bit
08. Gloom And How It Gets That Way
09. Guitared And Feathered
10. L'Astronaut
11. Pretty Dirty