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INME
OVERGROWN EDEN
Il disco del trio inglese, appena inserito nel lettore cd, propone uno di seguito all'altro i due singoli che hanno catalizzato l'attenzione dei giornali d'oltre manica addetti al settore: "UnderDose" e "FireFly". Il primo dal riff travolgente, ossatura di tutto il pezzo, sembra essere un continuo inseguimento tra chitarra e basso che proibisce ogni resistenza alla dinamica; il secondo è meno esplosivo ma ha un ritornello che ti entra in testa ed esalta al meglio la particolare voce del giovane cantante, soprattutto sugli arpeggi. "Wounds" è l'apparente pausa necessaria per non rovinare l'aspettativa del proseguo dell'ascolto, ciò nonostante spicca la doppia voce su diverse tonalità. "Lava Twilight" è il continuum stilistico di "FireFly": chitarra-basso complementari e batteria incalzante, assolo forse di troppo. "Natural" ha un intro ricercato e nella strofa propone l'iniziale accoppiata voce-batteria che si completa nel ritornello con l'aggiunta graduale di basso, chitarra e finalmente con la voce del bassista. La ballata "Her Mask (p.a.)" mette sotto i riflettori la capacità della voce di andare in falsetto e subito dopo di incupirsi, distorcersi, come a dare una personale chiave di lettura del massaggio contenuto nel testo. "Energy", e siamo subito dopo la metà della tracklist, passa via veloce, antipasto del terzo singolo (non in ordine di pubblicazione) "Crushed Like Fruit": che dire, tiene alta la media e forse supera in incisività "FireFly", in stimolo al movimento "Underdose", ma qui è questione di gusti. "IceWarm" potrebbe esere una ninna-nanna per adulti, con questo non dovete associarla a un pezzo noioso, bensì una delicata melodia che rilassa, che mette in pace con se stessi, l'essenza zen degli InMe. "Trenches", a due tracce dalla conclusione del lavoro, vuole riassumere lo sforzo sostenuto dal trio nella continua e riuscita ricerca di nuove e fresche sonorità; a mio parere la più bella del disco, anche per la netta divisione tra la prima parte acustica e la seconda elettrica (si voleva sottolineare una liberazione?). In netta simmetria con l'apertura, "Neptune" e "Mosaic" sono sullo stesso livello delle prime 2 canzoni, tanto è che "Neptune" è l'ultimo singolo estratto. Da sottolineare che tale singolo ha uno dei testi più cupi, che ben si sposa con il paranoico bit di fondo nelle strofe; "Mosaic" infine è il colpo di reni, sembrerebbe un finale di un film di cui si sa già che ci sarà un seguito, spero. Su 12 canzoni 11 sono imperdibili, a tratti innovative e senza dubbio coinvolgenti; pubblicato a gennaio di quest'anno, è un lavoro che meriterebbe più attenzione. Ho avuto l'opportunità di sentirli dal vivo in uno showcase e non deludono come altri loro colleghi bretoni (Lostprophets).
Barrichello
Voto: 8,5
TRACKLIST:

1. Under Dose
2. Firefly
3. Wounds
4. Lava Twilight
5. Natural
6. Her Mask
7. Energy
8. Crushed Like Fruit
9. Ice Warm
10. Trenches
11. Neptune
12. Mosaic