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GLASSJAW
WORSHIP AND TRIBUTE

Se mi dovessero chiedere di descrivere i Glassjaw in poche parole direi sicuramente: passione, melodia, potenza, ma soprattutto Daryl Palumbo. Leader indiscusso della band newyorkese, il cantante nativo di Long Island è il marchio di riconoscimento del gruppo grazie alla sua voce particolare ed inconfondibile ma soprattutto versatile, riuscendo a passare dall’urlato al melodico con disarmante facilità.
“Worship And Tribute” è il secondo full-lenght della band e segna il trasloco dalla Roadrunner alla Warner mantenendo però lo stesso produttore del precedente disco, quel Ross Robinson il glorioso “talent-scout” ed ex “padrino” del nu-metal, sinonimo di garanzia grazie all’ottimo lavoro svolto già in “Everything You Ever Wanted To Know About Silence”.
L’apertura è affidata a “Tip Your Bartender”, simbolicamente assurgibile a perfetto anello di congiunzione con l’album precedente grazie alle caratteristiche strofe rabbiose intersecate a refrain melodici; “Mu Empire” parte con dei riff graffianti che proseguono nel chorus prima di farsi cullare dalla voce di un Palumbo divenuto molto più compatto e lineare, maggiormente focalizzato nella ricerca di linee melodiche nella quasi totalità del disco. “Cosmopolitan Bloodloss” è un bel singolone che punta molto su un ritornello accattivante, facilmente memorizzabile e di conseguenza molto cantabile; arriva poi il turno di “Ape Dos Mil” e “Must’ve Run All Day”, sono i due pezzi che non ti aspetti, due ballad in Glassjaw-style, con la dolce e suadente voce del frontman straight edge che riscalda il cuore degli ascoltatori. Le succitate ballate vengono alternate dalla ruvida “Pink Roses” e dalla fiammante “Stuck Pig”, i due pezzi più violenti dell’album nei quali il cantato crudo e deciso rimarca i territori tracciati con la release di debutto; “Radio Cambodia” strizza invece l’occhiolino ad un emo-punk gioioso e molto coinvolgente utile a dimostrare, qualora ce ne fosse bisogno, la versatilità dei Glassjaw. Si prosegue con “The Gillette Cavalcade Of Sports” il cui incedere aumenta progressivamente, partendo tranquilla e salendo di tono col passare dei minuti e nella quale la voce di Daryl si intreccia sapientemente con i bridge melodici creati dalle chitarre. L’album si conclude con “Trailer Park Jesus” e con “Two Tabs Of Mescaline”, tipici pezzi alla Glassjaw nel quale si alternano parti tranquille a sfuriate sonore, soprattutto nel finale dove Palumbo torna a 'torturare' le sue corde vocali con uno screaming continuo.
“Worship and Tribute” è quindi indubbiamente un bel disco, molto godibile, emozionale ed emozionante grazie anche al gran lavoro svolto su suoni, testi, melodie e soprattutto sulla voce di Palumbo, nel complesso molto più morbide, lineari e omogenee rispetto alla rabbia e a quel pizzico di follìa canora e virtuosismi che hanno caratterizzato i Glassjaw nel primo disco: ma la 'mission impossible' di bissare con questa seconda fatica il capolavoro che è stato “E.Y.E.W.T.K.A.S.”, non è purtroppo pienamente riuscita.

Stepunx
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. Tip Your Bartender
02. Mu Empire
03. Cosmopolitan Bloodloss
04. Ape Dos Mil
05. Pink Roses
06. Must've Run All Day
07. Stuck Pig
08. Radio Cambodia
09. The Gillette Cavalcade Of Sports
10. Trailer Park Jesus
11. Two Tabs Of Mescaline
12. Convectuoso