Finalmente il rock da mainstream sta ricevendo nuova linfa vitale; questa linfa prende il nome di The Used, nuova straordinaria band venuta a galla grazie a partecipazioni in due tour importantissimi come l'Ozzfest (partecipazione, a quanto pare, correlata al rapporto sentimentale che legava il frontman Bert McCracken e la figlia di Ozzy Osbourne, Kelly) e il Vans Warped Tour.
E difficile dare una collocazione musicale a questo album, una commistione tra hard rock, emo e punk e forse è meglio così; finalmente un gruppo che si stacca da tutti gli stereotipi e prova a dare quel tocco di innovazione che possa salvare il mondo dell'alternative rock dalla mediocrità.
Guidati dall'aggressività del singolo "A Box Full of Sharp Objects", i The Used soddisfano indistintamente i desideri di tutti gli amanti di generi diversi come emo, punk e nu-metal lasciando però spazio all'emotività così come accade nella canzone numero cinque "Poetic Tragedy", in cui la voce di Bert raggiunge emozionanti e incredibili livelli paragonabili all'incantevole voce di Amy Lee degli Evanescence.
L'album è aperto da "Maybe Memories", forse la canzone più tendenzialmente vicina allo stereotipo di rock alternativo con aperture al nuovo metal ed è seguita in perfetta successione da canzoni energiche ma allo stesso tempo orecchiabili, come "The Taste Of Ink", "Say Days Ago", "Buried Myself Alive" e "Blue And Yellow" giusto per citarne alcune, anche se resto del disco meriterebbe ugualmente di essere menzionato. Una segnalazione speciale merita la penultima traccia "On My Own", inaspettato ma altrettanto meraviglioso episodio acustico, emozionante e sublime.
In fin dei conti un acquisto obbligato, un album assolutamente da ascoltare che vi lascerà a bocca aperta per quanto è bello.