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GUILTY METHOD
TOUCH
Dopo lunghi anni di attesa i Guilty Method,una delle realtà più interessanti del panorama nu-metal italiano,tornano in grande stile con questo album intitolato "Touch".
Le sonorità sono cambiate rispetto al vecchio demo "Ink" sia per via dei cambiamenti di line-up (il più evidente dei quale è l'uscita di Dj Pier a favore del polistrumentista Robb) sia per una differente modalità di approccio alla musica maturata nel corso degli ultimi anni.
Il disco, composto da 10 brani, si apre con "Father" canzone intensa che alterna strofe molto melodiche ad un ritornello veloce e  di impatto per concludersi con un finale ibrido che vede sfumare le potenti distorsioni della chitarra a favore del suono del violino e di un lungo assolo del chitarrista.
Passando per l'ipnotica "If we forget to breathe" ,dal finale potente e deciso, arriviamo a "My mind is a cage", a mio parere il brano più bello del disco.La canzone si apre con uno stupendo giro di basso di Sem che poi accompagna ogni strofa, lasciando spazio nei ritornelli ad una vera cascata di suono ed alla bella voce di Mario che coinvolge chi ascolta lasciando ben impressa nella mente la melodia di questo pezzo. Si cambia sonorità con Natural, primo singolo estratto da Touch, canzone dolce e a tratti malinconica forse per l'intensa presenza del violino che ammorbidisce i contorni dei riff di chitarra.
Born Again è un remake di P-jam (canzone presente sul demo "Ink" ) rivista e riarrangiata in chiave "Touch",il confronto tra le due canzoni mette chiaramente in evidenza il grande lavoro fatto in fase di produzione, i suoni sono degni di un lavoro importante che ambisce ad essere distribuito in tutto il mondo.
La traccia numero sei,Indians, è un'altra canzone molto interessante costruita su un ricercato giro di batteria e su  riff di chitarra accattivanti, il tutto completato dalle note del violino che,nel ritornello, conferiscono profondità al pezzo sottolineando gli accenti. I toni si fanno più leggeri nello special per poi ,in crescendo, tornare travolgenti nel finale che ricorda le atmosfere di alcune canzoni degli A Perfect Circle o dei Tool.
La lunghissima Less permette alla voce di Mario di mettersi in risalto in tutte le sue sfumature,la grande forza dell' intenso e potente  ritornello viene riequilibrata da strofe molto lente e melodiche (forse un po' troppo).
Goodbye vive e si evolve su un giro di basso di Sem che caratterizza la linea melodica della canzone sulla quale Mario ricama le sue metriche accompagnato da un semplice ma pulito giro di chitarra.
La nona traccia è la canzone che dava il titolo al vecchio demo,cioè "Ink". Avendo sempre molto apprezzato questa canzone fin dai tempi della vecchia formazione non posso fare altro che restare dell'idea che sia una canzone energica,ballabile e, complice il testo per metà in italiano, una possibile singolo di successo da far uscire almeno nella nostra bella penisola.
Il disco si conclude con "War inside" canzone per lo più tranquilla (eccezion fatta per i ritornelli sempre intensi) a dispetto del titolo ,secondo me ottima come colonna sonora di un viaggio in auto. In questo brano al  violino si sostituisce un pianoforte al quale è affidata gran parte della linea melodica e tutta la parte conclusiva della canzone.
Sicuramente questo disco ha tutte le carte in regola per tenere testa a prodotti di band straniere, molto belle anche le grafiche e la copertina. Se fosse uscito qualche anno fa probabilmente ora i Guilty Method avrebbero la stessa notorietà dei Linea77, credo comunque che lavorando con continuità e su livelli come questi riusciranno certamente ad avere il successo che meritano sia in Italia che all'estero. Life is too short to sit and wait!
OmaR
Voto: 7,5
TRACKLIST:

1-Father
2-If we forget to breathe
3-My mind is a cage
4-Natural
5-Born Again
6-Indians
7-Less
8-Goodbye
9-Ink
10-War inside