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36 CRAZYFISTS
A SNOW CAPPED ROMANCE
Fanno il ritorno sulle scene i 36 Crazyfists, che, dopo aver riscosso buoni consensi con l’esordio “Bitterness the star”, ci propongono, sempre sotto Roadrunner, la loro seconda fatica intitolata “A snow capped romance”; la formazione è rimasta immutata, ovvero il classico combo basso-chitarra-batteria con l’aggiunta del carismatico Brock Lindow alla voce.
L’album si apre con un uno-due micidiale composto da “At the end of august” e “The heart and the shape” caratterizzate da ritmi martellanti e urla isteriche di pura scuola hardcore, tutto ciò forse ad affermare che il gruppo dell’Oregon continua sulla sua strada senza farsi influenzare troppo dalle attuali “mode” emo (nonostante la copertina, seppur bellissima, faccia presagire il contrario). “Bloodwork” si riavvicina al nu-metal degli esordi, così come la veloce “Kenai”. La traccia successiva, “Skin and atmosphere” rappresenta il primo picco dell’album: traccia inizialmente un po’ deftoniana che riesce ad emozionare durante tutto il suo svolgimento grazie ad una grande prova di Lindow che si dimostra cantante abilissimo nell’alternare parti melodiche con parti screma. Dopo il piacevole intramezzo di “Song for the fisterman” si ritorna su toni tiratissimi e suoni di matrice metal con “With nothing underneath”. Molto bella la successiva “Destroy the map” dai toni un po’ emo (eh sì, anche loro un po’ ci sono cascati…) che è stata scritta a quattro mani dato che vede la partecipazione di un Raithon Clay, un amico d’infanzia di Lindow.
“Installing the catheter” nella prima parte ricorda molto gli Hoobastank di “The reason”, tranne per il finale veramente cattivissimo. L’influenza deftoniana si fa risentire un po’ nel ritornello della successiva “Cure eclipse”, mentre la chiusura è affidata a “Waterhaul”, pezzo dall’andatura lenta che inizia con un giro di chitarra che oserei definire di matrice “Metallica” per poi continuare in maniera lenta e sofferta sempre grazie alla voce di Brock Lindow che è il vero valore aggiunto dei 36 Crazyfists.
Tirando le somme “A snow capped romance” è un buonissimo album che ha la carte in regole per far allargare la frangia dei fan del quartetto di Portland, anche grazie ad una produzione davvero di alta livello, affidata a James Paul Wisner, già dietro ai lavori di Dashboard confessional e Further seems forever; la prova del nove sarà vedere i 36 Crazyfists dal vivo, poiché nella loro prima e finora unica apparizione in Italia hanno non hanno saputo riproporre in maniera convincente ciò che di buono avevano fatto sentire dal loro primo album.
Tyler13
Voto: 7,5
TRACKLIST:

01. At The End Of August
02. The Heart And The Shape
03. Bloodwork
04. Kenai
05. Skin And Atmosphere
06. Song For The Fisherman (Interlude)
07. With Nothing Underneat
08. Destroy The Map
09. Installing The Catheter
10. Cure Eclipse
11. Waterhaul